Le società cooperative sono caratterizzate da uno scopo prevalentemente ma non esclusivamente mutualistico. Se l’atto costitutivo lo prevede, esse possono svolgere anche attività con terzi soggetti ai sensi dell’articolo 2521, comma 2 disciplina codice civile; possono fornire anche a terzi le medesime prestazioni che formano oggetto della gestione a favore di soci. L’attività con terzi è di regola finalizzata alla produzione di utili: può essere attività oggettivamente lucrativa. I dati legislativi depongono univocamente in tale senso.

La disciplina generale delle cooperative non pone alcun divieto o limitazione all’espletamento di attività con terzi soggetti, salvo la richiesta di una previsione statutaria. Nelle cooperative di consumo dove la domanda dei soci è solo eventuale, di fatto l’attività lucrativa con i terzi prevale rispetto a quella mutualistica con i soci. Nelle cooperative, dunque, lo scopo mutualistico (gestione di servizio a favore dei soci) può assolutamente coesistere con un’attività con terzi produttiva di utili. Oggi, è consentito che una cooperativa possa costituire o essere socio, anche di controllo, di società per azioni o a responsabilità limitata e quindi produrre anche utili.

Incompatibile con lo scopo mutualistico è e resta l’integrale distribuzione ai soci degli utili prodotti dalla cooperativa. È così disincentivata la partecipazione ad una società cooperativa di soci (anche sovventori animati dal solo intento di ricavare la più alta remunerazione possibile al capitale investito). In definitiva, un freno alla deviazione dallo scopo mutualistico è posto dalla legge non già inibendo alle cooperative di espletare attività con terzi produttiva di utili (lucro oggettivo), bensì limitando la distribuzione tra i soci degli utili realizzati (lucro soggettivo). Compresso è il lucro soggettivo e non quello oggettivo; per l’ovvia ragione che l’attività anche con terzi soggetti è quasi sempre indispensabile per raggiungere i livelli di efficienza e di competitività sul mercato idonei a garantire la sopravvivenza e lo sviluppo dell’impresa mutualistica.

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