Ecco la Proroga delle scadenze fiscali: pubblicato il Comunicato Stampa sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per i titolari di reddito di impresa.
Già Casero aveva preannunciato la possibilità di prorogare le scadenze fiscali relative modello 770, Unico e spesometro, adesso è ufficiale.
Il comunicato è lapidario: ” I titolari di reddito d’impresa versano il saldo dovuto con riferimento alla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta precedente a quello in corso al 1 ° gennaio 2017 nonché la prima rata dell’acconto dell’imposta sui redditi relativa al periodo d’imposta successivo:
a) entro il 20 luglio 2017 senza alcuna maggiorazione;
b) dal 21 luglio 2017 al 20 agosto 2017, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo“.
Slittata al 20 luglio 2017 la scadenza per il versamento delle imposte per i titolari di reddito d’impresa. Dopo la proroga ufficializzata con il Comunicato Stampa, i versamenti potranno essere eseguiti con maggiorazione dello 0,40% dal 21 luglio e fino al 20 agosto 2017.
In sintesi: è stata ufficializzata la proroga della scadenza del modello 770 e Unico al 31 ottobre 2017, lo spesometro relativo al primo semestre al 30 settembre (o al 15 ottobre).
La richiesta di prorogare le importanti scadenze fiscali in tarda estate era giunta dal CNDCEC, che in una lettera inviata al MEF ed alle Entrate, aveva lamentato il “fardello” degli ingorggi di scadenze e dei ritardi con cui il sistema fiscale italiano mette a disposizione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili le istruzioni e le procedure tecniche per l’invio dei dichiarativi.
Serve un vero e proprio canbio di rotta: il CNDCEC spiega “che la questione …. è una questione di metodo, prima ancora che di merito”. “Il problema principale del nostro sistema fiscale è costituito – come scritto nel documento inviato al MEF ed all’Agenzia delle Entrate – dal clima di permanente incertezza e di instabilità normativa che lo contraddistingue e che incide negativamente sulla competitività dell’intero sistema – Paese “.
Per questi motivi il CNDCEC chiede “un deciso cambio di rotta nella “gestione” della “macchina” fiscale“, volto al rispetto ed al recupero dei principi dello Statuto dei diritti del contribuente.

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