Via alla Riforma delle Camere di Commercio: siglato il decreto che razionalizza e “snellisce” il sistema delle Camere di Commercio. italiane.
Si tratta di un iter avviato ai sensi di quanto sancito dal Decreto legislativo n. 219 del 2016, sulla base della proposta di Unioncamere di un piano di razionalizzazione delle sedi delle singole Camere di Commercio.
Con il piano degli accorpamenti previsti, la Riforma camerale prevede il passaggio da 95 a 60 sedi, salvaguardando la presenza di almeno una camera di commercio nel capoluogo di ciascuna Regione italiana.
Per ciascuna Regione italiana, riportiamo il numero di sedi pre-Riforma e Post decreto:
Valle d’Aosta: 1 Camera di Commercio sia in fase Pre e Post Decreto
Piemonte: da 7 Camere (pre) a 4 (post)
Liguria: 2 Camere (Pre=Post)
Lombardia: da 12 (Pre) a 7 (Post)
Trentino Alto Adige; 2 Camere (Pre=Post)
Veneto: 5 Camere (Pre=Post)
Friuli Venezia Giulia: da 3 Camere a 2 (Post)
Emilia Romagna: da 8 (Pre) a 5 (Post)
Toscana: da 9 (Pre) a 5 (Post)
Umbria: da 2 a 1 (Post)
Marche: da 5 (Pre) a 1 (Post)
Lazio: da 5 Camere (Pre) a 3 (Post)
Abruzzo: da 4 Camere a 2 (Post)
Molise: 1 (Pre=Post)
Campania: da 5 a 4 (Post)
Puglia: da 5 a 4 (Post)
Basilicata: da 2 a 1 (Post)
Calabria: da 5 a 3 (Post)
Sardegna: da 4 a 3 Camere
Sicilia: da 8 a 4
TOTALE: da 95 a 60, il piano di razionalizzazione e di accorpamento delle Camere di Commercio italiane è attuato!
L’intento riformistico del Sistema Camerale italiano mira ad un maggior dinamismo dell’intero sistema imprenditoriale, in ragione degli obiettivi e delle strategie volte a contenere le spese ed ad attuare risparmi importanti.
Si verrà a mettere in atto una più razionale riallocazione del personale, maggiori servizi alle imprese e una rimodulazione dell’offerta anche in relazione alle opportunità del piano Industria 4.0.

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