Il MEF ha reso noto sul proprio sito istituzionale che ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato l’aggiornamento al Documento Economico e Finanziario – Def 2016.

L’aggiornamento del DEF, sarà inserito nella legge di stabilità 2016, che dovrebbe essere varata entro il 15.10.2015.

 

Cardini del programma di governo e del DEF sono la soppressione delle tasse sulla prima casa, sui terreni agricoli e sugli imbullonati (macchinari legati al terreno su cui prima si voleva far pagare la tassa immobili).

Altra sezione programmatica riguarda il rafforzamento delle misure contro la disoccupazione e contro la povertà, e poi nuova linfa per gli investimenti privati, innovazione efficienza e ripresa del meridione d’Italia.

Base non solida su cui fa affidamento il governo per finanziare tali misure è l’innalzamento delle stime di crescita del PIL 2015 allo 0,9% sul debito, e all’ 1,6 per il 2016.

Visto che con le percentuali si gioca proprio per non far capire quanti soldi sono in valore assoluto IL VOLUME LORDO PRODOTTO (PIL COMPRESO EVASIONE E CORRUZIONE) DALL’ITALIA E’ STATO:

NEL 2014 DI 1542 MILIARDI DI EURO, MENTRE IL DEBITO PUBBLICO (OSSIA TUTTI I TITOLI IN MANO A BANCHE, INVESTITORI DI TUTTI IL MONDO) SONO STATI DI EURO 2134,9 MILIARDI.

Abissale la differenza dal 2011, il PIL era maggiore (e di molto) e il debito pubblico era minore e di moltissimo.

NEL 2011 INFATTI IL VOLUME DI PRODOTTO (PIL) ERA DI 1615 MILIARDI DI EURO MENTRE IL DEBITO PUBBLICO ERA DI 1981 MILIARDI.

Ma il Ministro nella sua onestà ha ricordato che la riduzione del PIL di 20 punti in valore assoluto di oggi rispetto ai periodi precedenti la crisi, potrà essere recuperata solo in molti anni di lavoro e sacrifici.

A previsione positiva PERO’ si unisce una molto negativa. Nonostante il punto percentuale di PIL in più rispetto al 2014, il debito pubblico continuerà a salire del 2,2 %, contro l’1,8% programmato, segno che si è speso di più ( e non si  sa dove) avendo avuto la possibilità di ridurre gli interessi sul debito pubblico, favorito dall’abbassamento del tasso BCE VICINO ALLO ZERO!!! 

Nel DEF è esplicita la volontà dell’esecutivo di sforare il margine di flessibilità imposto dalla UE.

Uno 0,1% in più di sforamento del rapporto DEFICIT (differenza negativa tra entrate e uscite dello Stato) rispetto alla somma di tutti i redditi lordi (PIL 2015).

Oltre a ciò l’Italia chiederà di sforare per un altro 0,2% del PIL che sono 3,3 miliardi  per i costi subiti per l’immigrazione. Se l’Italia ricevere l’autorizzazione dalla UE, potrà utilizzare un punto di Pil, fino a 17,9 miliardi di euro. L’indebitamento netto potrà aumentare anzi andrà in aumento.

Insomma un DEF basato sulla possibilità di aumentare il DEBITO! E’ questo in parole povere quello che vuole fare il governo e che voi dovete sapere. 

L’aumento del PIL è solo in percentuale rispetto al debito, la cui ripida discesa (che non si fermerà mai) è solo rallentata per effetto dei minori tassi di interesse bce.

Per essere chiari non è questione di quanto è in valore assoluto IL PIL, ossia quanto ha prodotto l’Italia in un anno, ma il rapporto con i debiti che abbiamo.

Chiaramente se rallenta un pò il numeratore ossia il debito pubblico, il rapporto con il PIL migliora.

Infatti i parametri che dobbiamo tenere sotto controllo sono il rapporto:

tra DEBITO PUBBLICO (2134,9 MILIARDI 2014)

(________________________________ = Ossia nel 2014 avevamo debiti maggiori per 593 miliardi di euro rispetto a quello che abbiamo prodotto , compreso evasione, corruzione e prostituzione.

 

 PIL (1542 MILIARDI 2014)

 

2011

tra DEBITO PUBBLICO (1981 MILIARDI 2011)

(________________________________ = Ossia nel 2011 avevamo debiti maggiori per 366 miliardi di euro rispetto a quello che abbiamo prodotto , compreso evasione, corruzione e prostituzione.

 PIL ( 1615 MILIARDI 2011)

Quindi abbiamo maggiori debiti dal 31-12-2011 al 31-12-2014 di 227 miliardi di euro … (Pensate che la manovra di Monti lacrime e sangue era di 30 miliardi).

Ora quello che sarebbe giusto far sapere alla gente comune sono questi numeri.. i valori assoluti non le percentuali.

E quel pollice alzato del premier sembra assolutamente fuori luogo, oltre all’espressione che vuole indicare come è stato grande a fare … non sappiamo onestamente cosa…

 

La soluzione è sempre una sola “ridurre la pressione fiscale” immediatamente per cercare di far aumentare il PIL, talmente tanto da ripagare gli interessi sul debito pubblico e non fare disavanzo, diversamente il DEBITO PUBBLICO LO CONTINUERANNO A PAGARE I NOSTRI PRONIPOTI.

Pino Merola

Presidente Movimento MAP MOVIMENTO POLITICO PROFESSIONISTI – www.domanisenzatasse.it

 

 

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