A decorrere dal I luglio prossimo i datori di lavoro e i committenti non potranno più effettuare il pagamento in contanti degli stipendi (ma solo con mezzi tracciabili) a favore di dipendenti, collaboratori e anche soci. La disposizione è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, al fine di evitare pratiche scorrette negli importi effettivamente pagati ai collaboratori rispetto alle buste paga spesso molto diverse rispetto allo stipendio realmente percepito.

Un deterrente per contrastare la difformità diffusa tra buste paga e quanto effettivamente percepito.

Ma gli italiani non conoscono limiti e in questo settore il ricatto è dietro l’angolo costringendo il lavoratore a rimborsare la differenza se la busta paga è maggiore dello stipendio o a integrare con il contante se la busta paga è minore dello stipendio effettivo.

A questo punto sorge spontaneo chiedersi a cosa serva la disposizione se non a far lucrare gli istituti bancari ?

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