La valutazione di aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali o meglio dei ruoli di Equitalia o altri, è operazione da seguire attentamente, per evitare danni “ulteriori”. Come ad esempio il risparmio rispetto alla brevità delle rate che con la rottamazione sono molto più vicine rispetto ai 120 mesi che ultimamente concedeva Equitalia Spa.

Prima di tutto, bisogna decidere se aderire subito, vista la disponibilità del modello di istanza di rottamazione (modello DA1) o attendere la conversione in legge del decreto 193/96 che dovrà avvenire entro il 23 dicembre 2017.

Da parte nostra, ritenendo che la rottamazione cartelle è anche operazione politica, ai fini del SI al referendum, dopo il 4 dicembre 2016, la legge di conversione potrebbe essere più sfavorevole rispetto al decreto legge attualmente in vigore dal 24 ottobre 2016 e integralmente modificabile appunto in occasione della conversione in Legge da parte del Parlamento (entro il 23 dicembre 2016) e anteriore al termine per presentare l’istanza di rottamazione del 23 gennaio 2017.

Detto questo si propone check list per aderire alla conveniente rottamazione cartelle:

  1. Verificare se si hanno cartelle impagate, scadute e non dilazionate notificate  dal 1-1-2000 al 31-12-2015 (che in sede di conversione dovrebbe allungarsi anche alle cartelle notificate nel 2016) in conseguenza di avvisi di irregolarità non sanati, da accertamenti non annullati, e da ogni possibile e impossibile tassa che lo Stato Italiano possa avere istituito.
  2. Per evitare di dimenticare qualche cartella esattoriale buttata in un tiretto o dimenticata dal commercialista, chiedere globale dei ruoli a proprio carico presso la competente sede di Equitalia o tramite il consulente, in maniera da evitare di dimenticare di includere nella rottamazione talune cartelle esattoriali rottamabili.
  3. Determinare il beneficio consistente nella decurtazione dai ruoli delle sanzioni amministrative e degli interessi di mora, decorrenti dopo la scadenza della cartelle esattoriali. (Anche chi ha una rateizzazione in corso potrà chiedere la rottamazione delle cartelle per la parte di queste non ancora pagata con le rate).
  4. Quantificato il danno finanziario da esborsare, valutare se questo potrà essere pagato entro i due anni 2017 e 2018, poichè sul modello di istanza DA1, sembra che il debitore possa scegliere se pagare in unica soluzione o in 4 rate. Purtroppo visto che la norma stabilisce solo il termine per pagare la terza entro il 15 dicembre 2017, e la quarta entro il 15 marzo 2018, le precedenti saranno stabilite dall’Agente della riscossione con la comunicazione dell’accoglimento dell’istanza (Probabilmente questo problema si potrà aggirare chiedendo a Equitalia scadenze consone alla propria disponibilità finanziaria).
  5. Compilare il modello con estratto di ruolo preciso alla mano, e produrlo entro il 23 gennaio 2017 direttamente all’esattoria o via pec alla sede regionale.
  6. Entro il 24 aprile attendere la comunicazione di accoglienza dell’istanza di rottamazione e delle rate da pagare.

Per la terza rata da pagare entro il 15 dicembre 2017 e quarta da pagare entro il 15 marzo 2018 non sembra ci siano dubbi, tranne possibili modifiche con la legge di conversione, ma ad oggi la prima e la seconda sicuramente dovranno essere pagate prima del 15 dicembre 2017 almeno.

E’ da tenere bene in conto che l’adesione alla rottamazione è decisione irreversibile, visto che il mancato o tardivo pagamento delle maxi rate causa la decadenza dalla definizione agevolata e peraltro senza possibilità di riprendere eventuali precedenti dilazioni.

E’ anche vero però a vantaggio del contribuente che la presentazione dell’istanza ripara da eventuali azioni di espropriazione o fermo fino alla definizione.

Consiglio: Se avete ruoli impagati o dilazioni in corso, prima di presentare l’istanza di rottamazione valutare attentamente tramite la richiesta di estratto preciso dei ruoli, a quanto ammonta il dovuto. Quindi verificare la propria disponibilità finanziaria per pagare le 4 rate in due anni o chiedere alla propria banca un finanziamento.

Se esiste questa possibilità ritengo che sia migliore presentare subito l’istanza di rottamazione, visto che il risparmio si aggira intorno al 40%, e magari in sede di conversione tale condono potrebbe ridursi sia come sanzioni da decurtare sia come interessi di mora.

Diversamente qualora non si è sicuri di poter pagare il dovuto come determinato forfettariamente dal vostro commercialista, meglio aspettare la legge di conversione, che potrebbe da un lato allungare i termini di pagamento ma anche dall’altro ridurre, come detto, la convenienza della rottamazione.

A solo tale soluzione ultima potrà aderire chi non crede di poter pagare il quantum attualmente dovuto, almeno entro i 2 anni, mentre chi invece, secondo le sue disponibilità, riesce a pagare in unica soluzione o entro il 15 marzo 2018 consigliamo invece di fare subito istanza di rottamzione in costanza di decreto, supponendo che dopo il Referendum e dopo aver verificato che lo Stato ha sempre più bisogno di soldi, in sede di conversione si riduca il risparmio e si allunghino i termini di dilazione.

Pino Merola

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