Renzi oggi all’assemblea nazionale sembrava MOSE’ che guidava il suo Popolo verso la liberazione;  «crede veramente in quello che dice, questo è il problema»!.

Ma ciò non significa che quello che dice è «una verità assoluta». I dissidenti in questo hanno ragione…. utilizza il nome del Partito come UNITARIO delle proprie IDEE; FURBAMENTE, non parla mai a suo nome, ma a nome del PD!

Il Premier Renzi, all’assemblea nazionale del PD, parla di un partito (ossia di lui) destinato a passare alla storia per aver salvato il Paese.

(Per noi i numeri non dicono questo ….. le Riforme sono sì necessarie, ma non daranno impulso immediato alla crescita, oltre all’appuntamento con il SIX PACK per cui rischiamo il commissariamento dalla UE e pesanti sanzioni!)

Dice Renzi “Per chi ha criticato il bonus degli 80 euro al mese AFFERMO che anche se un solo centesimo è andato ai consumi questa è una vittoria!”

(Parole che onestamente sembrano di una persona che CREDE IN QUELLO CHE DICE, ma crede sbagliato… Se anche un solo centesimo degli 80 euro, fosse  andato ai CONSUMI, «avremmo speso 10 miliardi inutilmente, e che potevano far ripartire i consumi, eliminando l’IRAP».)

Ai dissidenti  ha chiesto un appoggio chiaro per superare il guado complicato dei prossimi mesi.

La Riforma del titolo V e del bicameralismo perfetto  ha avuto l’approvazione della commissione Affari costituzionali, questo potrebbe consentire di rispettare la scadenza del 16 dicembre , giorno che approderà in aula, ovviamente con l’appoggio di FASSINA, E I DISSIDENTI…  

DICE Renzi: “Al ddl ammesso dal Senato, ci sono delle modifiche importanti, comprese alcune richieste dalla minoranza e dai dissidenti democratici”.

Questa APERTURA, non è stata sufficiente a scongiurare la divisione dai dissidenti all’interno del PD.

Infatti i DISSIDENTI PD sono usciti dall’aula al momento del voto, per non votare ma anche per  non far andare sotto il Governo!

 “Renzi vuole andare ad elezioni – ha controbattuto Stefano Fassina  ad una intervista a Repubblica – ogni giorno cerca di costruire alibi per giustificare il suo obiettivo, ma scaricando la responsabilità sulle spalle degli altri ossia di noi dissidenti”.

Per rispondere anche all’equilibrato e primo dissidente – insieme a Civati – Stefano Fassina,  in assemblea, il segretario ha tenuto il solito discorso con annuncite e fumus,  per strappare gli applausi del suo seguito.

“Pensate che andare ad elezioni sia lo scopo di una forza politica che ha detto in tutte le lingue che vuole cambiare il Paese senza cambiare i parlamentari? – ha replicato senza nascondere un punta di fastidio – ha senso, Fassina? Per me non ha senso tornare a votare a ogni intoppo”.

Renzi non si è dimostrato per nulla tenero contro la parte dei dissidenti del Partito, accusandoli (e ricattandoli ndr)) di fare una battaglia tutta interna, di parte, quasi congressuale, “sulla pelle degli italiani” (“PELLE CHE SI USA PER SPOT ELETTORALE, NON PELLE CHE SI CURA REALMENTE”). 

Saranno gli altri, i DISSIDENTI , a dover andar via. Renzi ha DELINEATO LE REGOLE per chiarire a chi ha dubbi se restare o andare, affermando che il percorso delle riforme non è negoziabile.

“Il Pd – ha detto – è il partito della nazione perché vuol bene all’ Italia … e non si rassegna alla politica che ha stuprato il Paese”.

Peccato che le cronache degli ultimi giorni abbiano mostrato proprio il malgoverno della sinistra: le coop rosse con i loro affari sporchi, i contatti del clan di “Mafia Capitale”  e con la Giunta Marino, le mazzette per il Mose ad alti esponenti PD.

I disonesti, gli affaristi – a quanto pare – camminano dietro al premier. Altro che pulizia dai disonesti ! I dissidenti non sono quelli.. 

E’ INUTILE DIMOSTRARE SENZA PROVE UNA VERGINITA’ POLITICA, CHE STA SOLO NELLE MERE PAROLE, DI UN PAROLAIO!

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