Politica, la Consulta ha detto no alla legge Regionale Lombarda

Politica, il fenomeno della proliferazione selvaggia di moschee preoccupa i cittadini e dovrebbe preoccupare anche le istituzioni, in una situazione come quella che viviamo, in cui l’Isis cerca di fare propaganda e reclutamento per compiere attentati terroristici in ogni ambito cosiddetto “infedele”. Da più parti, a voce, si dichiara che è necessario un maggiore controllo, molti sostengono la necessità che le moschee siano autorizzate al funzionamento e che i sermoni vengano pronunciati in italiano, e su questa strada è andato anche l’Imam di Firenze, in accordo con il Sindaco di Firenze, Nardella.

Accade spesso che proliferino moschee incontrollate, in garages, con Imam che non si sa da dove arrivino, che non parlano nemmeno italiano, e questo dovrebbe essere sufficiente per allarmarsi, stante il rischio che questi luoghi si trasformino in occasioni di reclutamento di forze fresche per i terroristi. La Politica e la legge approvata della giunta Regionale di Maroni andava esattamente in questa direzione, ma è stata bocciata dalla Consulta perché ritenuta discriminatoria. Giunge il plauso del PD e del M5S ma anche la polemica di Maroni che sostiene che ora il PD urla “Allah Akbar” e consegna, di fatto, l’Italia all’Isis. Sulle stesse corde Salvini che afferma che Maroni aveva interpretato il sentimento e la volontà dei cittadini lombardi e che la consulta ha operato una grave ingerenza rispetto alla Regione e al popolo lombardo. Sarebbe bello poter assistere a una coerenza tra quanto dichiarato e quanto realizzato in pratica, le parole possono essere belle e condivisibili ma se poi l’azione è incoerente, allora il popolo ha diritto di sentirsi preso in giro. Si può solo sperare che la memoria si mantenga anche nelle elezioni, quando finalmente saranno.

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