AGI – Tim solleva dubbi sull’ingresso di Mediaset nella società dove confluira’ la Rete unica. “Sulla partecipazione di altri operatori – ha detto l’amministratore delegato della società, Luigi Gubitosi al Forum Ambrosetti di Cernobbio – abbiamo sempre pensato ad altri operatori di Tlc e auspichiamo che altri operatori del settore, come fatto da Fastweb” arrivino, mentre “operatori di contenuti (come Mediaset, ndr.) non necessariamente saranno azionisti della società”. Ovviamente “se ci fosse l’interesse di qualcuno sarebbe valutato, ma non industrialmente parlando”.

I calcoli di Mediaset

“Non mi e’ evidente il vantaggio di un fruitore di contenuti a partecipare” alla costituzione di una società della Rete unica, un aspetto che “non credo che riguarderà il progetto della Rete unica direttamente, almeno in tempi ragionevolmente brevi”. Nel caso di operatori di contenuti, ha aggiunto l’ad di Tim, “dovremo capire cosa portano e cosa possono prendere”; per esempio, “se Netflix dicesse che vuole comprare il 2% della società delle Rete lo valuteremmo, ma non mi è evidente il vantaggio a partecipare da parte di un un fruitore come Netflix, Rai o Mediaset, anche se capisco che sia un tema suggestivo dopo la sentenza” della Corte di giustizia europea. 

Il pronunciamento della Corte di Giustizia Ue

Proseguono quindi le grandi manovre dopo il memorandum siglato da Tim e Cdp e dopo che la Corte di Giustizia Ue ha bocciato la norma italiana che impedisce a Vivendi di detenere il 28% della società del Biscione. Due giorni fa la società dei Berlusconi aveva affermato che se “dovessero cambiare le norme, valuteremmo l’interesse” per la Rete unica Tlc. La sentenza della Corte di giustizia europea, ha aggiunto Gubitosi, “non riguarda Tim ma un investitore in Tim” (Vivendi, ndr). “Noi siamo già molto presi dalle nostre tematiche sulla Rete unica”, mentre la recente sentenza di Bruxelles “è certamente una novità importante per i media italiani, ma non credo ci tocchi direttamente” come Tim. Sull’argomento è intervenuto anche Francesco Starace, ad di Enel che controlla il 50% di Open Fiber. “A noi interessa cablare, tutto il resto un pò meno”, ha tagliato corto il manager. 

Le parole di Conte

Sulla governance futura è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: “La Rete unica sarà una infrastruttura aperta e inclusiva: vogliamo che tutti partecipano a un progetto che voglio si realizzi in 3-4 anni”, ha spiegato aggiungendo che “nel Recovery plan italiano è importantissimo perseguire l’obiettivo concreto della banda ultralarga al più presto. Tim è quotata ma ha trovato convincente il progetto del governo”.

Sempre sulla governance Gubitosi ha ribadito che nella società “non vogliamo avere il controllo, la governance sarà condivisa”, con “una presenza molto forte dello Stato tramite Cdp”. Per il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, in materia di telecomunicazioni, “oggi il problema dell’Italia, anche approfittando di questa grande disponibilità di risorse europee, è di garantire quella che dovrebbe essere un diritto dei cittadini”, e cioé “di essere connessi”.

“Questo obiettivo è la Rete unica e gli investimenti sul il 5G, questo credo sia una sfida fondamentale rispettando le regole della concorrenza e senza dimenticare le norme soprattutto quelle europee”, ha sottolineato Gentiloni.

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