Sembra un gran pasticcio la nuova legge penale tributaria (già battezzata “norma del 3%” o “salva-cav”) che per errore restituisce al ex cavaliere l’agibilità politica. Ma è stato troppo semplice scovarla! Si converrà…

Potrebbe essere invece una manovra di palazzo, per dimostrare che non ci sono patti tra Renzi e Berlusconi, o deviare l’attenzione dal vero baratto (semmai ci fosse); ma effettivamente è stato troppo semplice scovare “l’art. 19-bis” che avrebbe fatto un gran favore a Berlusconi la c.d. “norma del 3%”.
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Facciamo un ipotesi per assurdo:

Per dimostrare che non ci sono patti del Nazareno si è inserita apposta una norma a favore del cav, in modo che tutti l’avessero trovata ( pure i fanciulli alle prime classi di ragioneria) e il premier poi la toglierebbe, così tutti i fessacchiotti pensano che non c’è inciucio e accordi tra i due ? Verosimile no?

In effetti questo piccolo codice dell’art. 19 bis, del decreto legislativo approvato il 24 dicembre, cadrebbe proprio  (e troppo) a fagiolo sull’agibilità di Berlusconi: “i reati di evasione e frode fiscale sono depenalizzati se l’Iva o l’imposta sul reddito evasa non supera “il 3% rispettivamente dell’imposta sul valore aggiunto o dell’imponibile dichiarato”.

Ma oltre al caso Mediaset, ne sarebbe stata interessata una vasta area di franchigia penale regalata ai migliori evasori e frodatori dello Stato, soprattutto con alti redditi.

Il cav ricordiamo che è stato condannato per frode fiscale pari a 7,3 milioni di euro (4,9 per il 2002 e 2,4 per il 2003).

Il fatto verosimile è che il cavaliere, pur condannato il 1° agosto 2013 a 4 anni per frode fiscale, in ha avuto pochi danni dal punto di vista penale (una volta a settimana per mezza giornata a Cesano Boscone e 10 milioni di euro da pagare all’Erario), “ma molti” sul versante politico: infatti con la legge Severino, ha preso 2 anni di interdizione dai pubblici uffici + 6 anni di ineleggibilità, oltre alla decadenza immediata da parlamentare.

Con il codicillo pseudo scoperto, in effetti, la sua frode residua sarebbe molto al di sotto del 3%, in quanto negli anni 2002 e 2003 Mediaset ha dichiarato rispettivamente un imponibile di 397 e di 312 milioni e B. è stato condannato per frode di 4,9 milioni di euro per il 2002 e 2,4 milioni di euro per il 2003, ovvero l’ 1,2% per il 2002 e lo 0,7% per il 2003 degli imponibili dichiarati, molto al di sotto della soglia del 3% di non punibilità. Di conseguenza, per il principio del favor rei, ai sensi dell’art. 2 del Codice Penale, le norme penali piú favorevoli sono retroattive e “nessuno può essere punito” per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”.

Dietro tutto questo, si è scatenato un polverone su chi ha inserito il testo salva-cav, ma ripeto, vista la facilità di ESPOSIZIONE AL PUBBLICO della norma ad personam, tutta la polemica sembra fatta apposta per dimostrare che non ci sia inciucio …. è fin troppo semplice pensare a una cosa DIVERSA e studiata a tavolino.

Oltre a questo, c’è da dire che “la norma del 3%”, non sarebbe andata certamente solo a favore di Berlusconi… Ci possono essere o ci sono già situazioni a rischio, di soggetti vicini, che ne potevano beneficiare!

Ma la cosa sicura (per la quale converrete con me)  è che tale norma, che salva dal penale, non avrà come beneficiario “il nostro fruttivendolo” sotto casa, che ha dichiarato redditi per 1omila euro  e lo incastrano con sentenza penale per 5mila euro (avendo distrutto il registro corrispettivi…), che andrà invece …giustamente….. agli arresti….

Mentre chi ha evaso 2 milioni di euro dichiarandone 100 di reddito, potrà …(in) giustamente stare tranquillo a casa senza visitare Procure e Tribunali! Questa è equità sociale e fiscale….

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