Il neo ministro dell’Economia e delle Finanze che ha appena giurato davanti a Giorgio Napolitano, Pier Carlo Padoan, attualmente vice-segretario dell’OCSE, e già Presidente dell’ISTAT, si presenta con un curriculum internazionale di tutto rispetto, anche non conosce benissimo i meccanismi burocratici del Ministero che andrà a dirigere; in crisi per i decreti attuativi che fanno fatica ad essere emanati.

Pier Carlo Padoan, economista di fama mondiale, ex consigliere di Massimo D’Alema, nonchè ex direttore esecutivo dell’FMI per il nostro Paese, oltre ad essere stato consulente della BCE e della Commissione Europea, andrà a ricoprire il Ministero più importante nel nuovo governo Renzi ossia quello dell’Economia e delle Finanze.

L’economista Padoan è prevalentemente tecnico ma con una impronta nettamente politica in quanto consigliere come detto del Governo D’Alema nel 1998.

Comunque l’incarico a Padoan è una scelta nella continuazione dei tecnici all’Economia, persona che rassicura la Commissione UE e la Banca Centrale, proprio nel semestre europeo, che andremo a ricoprire presso la Stessa Commissione.

Quello che si sa delle idee economico-fiscali di Pier Carlo Padoan ci arriva dalle recenti dichiarazioni sulle ricette necessarie per controbattere la crisi in Italia:  RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE, PROTEZIONE DEL  LIVELLO DEI SALARI, MAGGIORE EFFICIENZA DELL’ISTRUZIONE, SEMPLIFICAZIONE FISCALE, ATTRAZIONE RISORSE CON LA LIBERALIZZAZIONE DELLA padoan neo ministro economia governo renziCONCORRENZA.

Soprattutto i più preoccupati delle azioni del neo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, sono i proprietari di immobili in quanto Padoan ultimamente ha dichiarato che sarebbe stato più importante ridurre il cuneo fiscale piuttosto che eliminare l’IMU sulla prima casa.

Idea con la quale siamo in perfetta sintonia sicuri che l’effetto positivo dell’eliminazione dell’IMU prima casa, è di gran lunga inferiore a quello che sarebbe stato l’investimento di tali risorse nella riduzione del cuneo fiscale, anche per gli stessi contribuenti che continuavano a pagare l’IMU sulla loro prima abitazione.

Questo è pur certo, a parte i popolusmi del PDL.

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