L’effetto della dichiarazione precompilata fa crescere i bonus fiscali: tra spese mediche, visite specialistiche, secondo le statistiche negli ultimi tre anni 685 mila contribuenti italiani in più hanno fatto ricorso alla detrazione sulle spese sanitarie. Si tratta di un incremento stimato del 4,1%, cui corrispondono un aumento dai 931 ai 959 euro dell’importo medio. Anche se il numero di dichiarazioni dei redditi dall’anno 2014 allo scorso anno, è rimasto pressoché invariato, come spiegare questo dato in aumento? La spiegazione è da ricercarsi nell’operazione della precompilata, che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del soggetto contribuente dall’anno 2015 con una serie di informazioni precaricate in base ai dati inviati all’Agenzia da soggetti esterni. Secondo le statistiche, lo scorso anno si sono registrati ben +685mila beneficiari in più inerenti la detrazione sulle spese mediche: tra i dati precaricati mancavano voci detraibili quali gli scontrini per i farmaci da banco, ricevute degli ottici. Secondo le elaborazioni svolte lo scorso anno dal Caf Acli su un campione di 1,2 milioni di dichiarazioni, la quota precompilata è stata rettificata nove volte su dieci, senza tenere conto delle situazioni in cui il soggetto contribuente ha aggiunto la spesa ex novo.

L’effetto precompilata si nota anche nella detrazione per le spese funebri: l’aumento della platea dei beneficiari è in parte dovuta al fatto che la comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte delle imprese del comparto è stata accompagnata da un’eliminazione del vincolo di parentela. Inoltre, anche per quanto concerne con le detrazioni sui contributi versati per colf e badanti, l’aumento dei fruitori è stato stimato del + 2,2%. L’evoluzione dei potenziali beneficiari dell’effetto-precompilata è legata a fattori esogeni quali “tax expenditures”. Con questo termine anglofono si suole indicare le varie forme di agevolazioni fiscali dalle detrazioni e deduzioni d’imposta, passando per i crediti d’imposta riservati alle imprese, con le aliquote ridotte e le imposte sostitutive come la cedolare secca sugli affitti. Gli interessi detraibili sui mutui per l’acquisto dell’abitazione principale che sono stati comunicati nell’anno 2016 hanno subito un calo, riconducibile in parte alla contrazione delle erogazioni ed al conseguente calo delle compravendite di immobili. Nel caso di polizze vita, il calo riflette la soglia “limitata” di detraibilità.

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