Bondi, ex ministro della Cultura, attacca il Cavaliere per il suo impegno all’opposizione, ma deludente durante i vari mandati

Bondi a pugno duro su Silvio Berlusconi. Con un passato da forzista di ferro ed ex Ministro della Cultura, Sandro Bondi, attacca alla luce del sole l’ex Premier Silvio Berlusconi con dichiarazioni che lasciano davvero di stucco. Bondi ha iniziato nelle sue dichiarazioni che Berlusconi è stato molto brillante all’opposizione ma deludente se non fallimentare durante i mandati dei suoi Governi, nel portare a compimento tutti quelli accordi politici che avrebbero dato un nuovo volto all’intero Paese, in un momento molto delicato. L’intervista ad un noto quotidiano nazionale ha regalato qualche frase appassionante e simpatica, come il paragone di Berlusconi al Conte Ugolino, che Sandro Bondi regala al suo intervistatore, citando così il personaggio della Divina Commedia. Bondi ha continuato che in prima persona ha chiuso in maniera definitiva con la politica e che in passato aveva sperato in un’autopia politica berlusconiana.

Bondi ha poi rilevato un retroscena davvero molto particolare, facendo riferimento alla crisi del suo ultimo Governo, quando Berlusconi diede il via libera a Monti durante una riunione a Palazzo Grazioli nel corso della quale fede ascoltare a tutti noi Ministri cosa ne pensassero dell’impiego di Monti, Ennio Doris di Mediolanum e l’Amministratore Delegato di Mediobanca Alberto Negel. Inoltre, l’ex Ministro della Cultura del Governo Berlusconi, ha continuando dichiarando che l’autonomia politica dei Ministri era pari a zero e che l’unico ad avere avuto un gesto di coraggio è stato quello di Alfano che si oppose all’operato dell’allora Presidente del Consiglio. Dichiarazione importante di Sandro Bondi anche per quanto riguarda il patto del Nazzareno che a suo vedere ha aiutato Berlusconi a rientrare in gioco in politica. Bondi ha concluso la sua intervista dichiarando che quando un giorno verranno pubblicate le sue lettere indirizzate nel corso di vent’anni a Berlusconi, si comprenderà qual è stata in realtà la sua figura come Ministro della Cultura.

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