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INPS: Home Care Premium, accredito dal 29 maggio

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Inps ha comunicato che “è stato emesso il mandato “Home Care Premium” di maggio 2017 come contributo per prestazione prevalente, con valuta di accredito per i beneficiari dal 29 maggio 2017 e giorni seguenti, a seconda del circuito bancario o postale di appartenenza”. In data 28 febbraio 2017 era stato emanato il Bando pubblico per il Progetto Home Care Premium Assistenza Domiciliare per i dipendenti e pensionati pubblici, per i loro coniugi, per parenti e affini di primo grado non autosufficienti. L’INPS ha riconosciuto a 30.000 beneficiari utilmente collocati nella graduatoria un contributo economico mensile erogato in favore del beneficiario, riferito al rapporto di lavoro con l’assistente familiare (prestazione prevalente).

Si ricorda che l’assistente familiare è il badante alle dirette dipendenze del responsabile del programma o del beneficiario e deve essere assunto in qualità di badante esclusivamente con un contratto di lavoro domestico di durata almeno pari a quella del progetto. Nel corso del progetto è sempre possibile la cessazione del contratto e l’assunzione di un nuovo assistente familiare per il periodo residuo fino al 31 dicembre 2018. L’erogazione del contributo mensile in favore del beneficiario è subordinata alla regolare assunzione dell’assistente familiare.

Legge elettorale per il bene della collettività ? Alla tedesca secondo pd, forza italia e ms5 ? Per lasciare fuori i partiti piccoli

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La rappresentanza politica, ormai è una chimera, liste bloccate prima, ora la legge elettorale diventa proporzionale adesso con sbarramento probabilmente al 5% per poter entrare in Parlamento.

I partiti puntano sul proporzionale con una legge elettorale “alla Tedesca” per lasciare fuori i piccoli prevedendo una soglia di sbarramento al 5%.

I cittadini in questo modo non possono votare ( o lo possono fare senza che siano rappresentati in Parlamento) per un partito piccolo, che per quanto abbia pochi elettori potrebbe

proporre norme valide ai fini del bene della collettività.

Il bene della collettività, di cui tutti riempiono i loro discorsi, è una conduzione teorica che rompe gli schermi televisivi, e prende in giro milioni di italiani.

Probabilmente con  il “bene della collettività” molti intendono il bene dei propri cari, dei propri amici, e amici degli amici, non certamente dei giovani senza lavoro,

delle famiglie senza reddito, dei bambini senza farmaci, ma questo è solo un dettaglio.legge elettorale

L’importante è pensare ai propri interessi, alla propria carriere, l’opposto del compito della politica … Ma è stato sempre così, perchè meravigliarsi ..

Voucher: rischio crisi di Governo

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L’emendamento al decreto legge 50-2017 sta cagionando, in questi giorni, assoluto caos e rischia di portare alla crisi di Governo. L’introduzione di un nuovo capitolo in tema di occupazione e mercato del lavoro, in particolare del lavoro accessorio o occasionale. La reintroduzione dei Voucher che erano stati aboliti e che, con il voto dell’opposizione, sa portando a parlare di crisi politica e fa insorgere la CGIL che manifesta in tutta Italia davanti alle Prefetture per dire no alla reintroduzione dei Voucher.

L’abolizione dei voucher, che doveva eliminare l’uso distorto di questo strumento, ha finito per produrre un vuoto normativo che lascia nell’irregolarità tante piccole prestazioni lavorative occasionali“, ha detto la deputata PD Alessia Rotta alla manifestazione organizzata da Cgil Verona. Intanto, la Camusso da Terni annuncia che “sui voucher non c’è dubbio che faremo ricorso alla Corte Costituzionale” e continua “siamo profondamente sconcertati da un Governo che un mese e mezzo fa aveva abrogato i voucher e che oggi li reintroduce con caratteristiche per alcuni aspetti assolutamente identiche e per altre di maggiore liberalizzazione …. siamo di fronte ad una violazione dell’articolo 75 della Costituzione e un impedimento ai cittadini di votare”. La proposta del Governo sarebbe volta alla reintroduzione di due strumenti assimilabili ai pregressi Voucher; in pratica, cambierebbe il nome ma non la sostanza. Per le famiglie italiane sarebbe previsto un libretto annuo di buoni lavoro telematici, per le imprese di piccole dimensioni, un vero e proprio contratto di lavoro occasionale, completamente online e semplificato.

Indennità di disoccupazione DIS-COLL: collaboratori coordinati e continuativi

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Sono destinatari della indennità DIS-COLL i collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l’INPS, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. Si ricorda che per partecipare alla domanda occorre che i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto siano privi di partita IVA al momento della presentazione della domanda. Rientrano in tale ambito anche tutti i collaboratori delle PA. Nell’individuare i destinatari della prestazione DIS-COLL, è necessario che gli stessi siano iscritti in via esclusiva alla Gestione separata. Per l’accertamento di tale requisito è necessario verificare l’aliquota applicata per il computo della contribuzione alla gestione separata che per l’anno 2017 è pari al:

·      32,72% per i soggetti iscritti in via esclusiva alla Gestione separata;

·      24% per i soggetti iscritti alla Gestione separata e titolari di pensione o assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie.

L’indennità DIS-COLL è riconosciuta ai lavoratori che soddisfino congiuntamente i seguenti requisiti:

·      si trovino, al momento della domanda di prestazione, in stato di disoccupazione; 

·      accredito contributivo di tre mensilità.

Per la fruizione dell’indennità DIS-COLL i lavoratori con contratto di collaborazione devono presentare apposita domanda all’INPS a partire dal 23 maggio 2017, esclusivamente in via telematica, entro il termine di sessantotto giorni dalla data di cessazione del contratto di collaborazione (gli eventi di disoccupazione devono verificarsi dal 1° gennaio 2017 al 30 giugno 2017).

Concorsi Banca d’Italia: scade oggi la data per presentare la domanda di partecipazione

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A partire dal 20 aprile 2017 Banca d’Italia ha indetto l’apertura di un Bando di Concorso volto all’assunzione di 30 Vice assistenti area amministrativa. Come indetto dalla scheda di Bando concorsuale per poter partecipare e presentare la domanda di partecipazione da inoltrare per via telematica, occorre essere in possesso dei seguenti requisiti, tassativamente richiesti:

Sono richiesti i seguenti requisiti.

1. Diploma di istruzione secondaria di secondo grado, di durata quinquennale.

E’ altresì consentita la partecipazione ai possessori di titoli di studio conseguiti all’estero o di titoli esteri conseguiti in Italia riconosciuti equivalenti, secondo la vigente normativa, al titolo sopraindicato ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi.

2. Età non inferiore agli anni 18.

3. Cittadinanza italiana o di un altro Stato membro dell’Unione Europea ovvero altra cittadinanza secondo quanto previsto dall’art. 38 del D.lgs. 165/2001.

4. Idoneità fisica alle mansioni.

5. Godimento dei diritti civili e politici, anche nello Stato di appartenenza o di provenienza.

6. Non aver tenuto comportamenti incompatibili con le funzioni da svolgere nell’Istituto.

7. Adeguata conoscenza della lingua italiana.

Tutti i soggetti che risultano essere sprovvisti di tali requisiti verranno esclusi dal Bando. In data odierna 29 maggio ore 16 scade il termine per presentare la candidatura online: per chi fosse interessato ha ancora poche ore per procedere prima alla registrazione sul sito di Banca d’Italia e, poi, procedere alla compilazione della domanda di partecipazione al Bando mediante la compilazione dei dati anagrafici, dei titoli di studio conseguiti (diploma di scuola media superiore e/o laurea triennale e/o laurea magistrale). Questa prima scrematura o preselezione è volta a formare una graduatoria preliminare redatta sommando i punteggi attribuiti ai titoli, che devono essere posseduti alla data di scadenza stabilita per la presentazione delle domande (29 maggio 2017). I candidati vengono classificati in ordine decrescente in base al punteggio complessivo calcolato e vengono convocati a sostenere il test tutti coloro che si sono classificati nelle prime 3.000 posizioni. I risultati conseguiti da ciascun candidato nella preselezione nonché i nominativi dei candidati ammessi al test verranno pubblicati sul sito internet della Banca d’Italia www.bancaditalia.it entro il 27 luglio 2017. Ai candidati ammessi viene data notizia del calendario e del luogo di effettuazione del test tramite avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Manovra correttiva: aumentano i costi alle imprese (C’è l’aggravio!)

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Quale professionista, continuo ad asssistere (nauseato) dal  Populismo Fiscale (bugiardismo di Stato) in occasione della manovra correttiva.

In occasione del varo della manovra correttiva (dl. 50/2017) presentata da Padoan come misura a costo zero per le tasche dei contribuenti italiani, posso dire che leggendone il testo “le mani si mettono – eccome – nelle tasche degli italiani” ma facendole passare come maggiori costi per adempimenti e non  “come aumento di tasse”. Che se pur vero risulta una distinzione inutile per chi deve tirar fuori altri soldi per  causa dello Stato.

Si possono chiamare in qualsiasi  modo, ma il fatto certo é che la manovra correttiva (decreto legge 50) la c.d. comporterà maggiori Costi fiscali a carico del  contribuente. Quindi al di là del populismo e della demagogia, di cui i professionisti ne hanno le tasche piene, in quanto dovremo essere noi poi a spiegare perché i nostri clienti devono pagare di più, per la manovra correttiva  varata dall’esecutivo che  non ha le caratteristiche della chiarezza, delle corrette motivazioni e della necessità di dare sempre addosso all’imprenditore, piuttosto che trovare possibili altre soluzioni.

1) Lo split payment (già varato con la legge finanziaria 2015 – a seguito di deroga ottenuta dalla commissione UE -perché non consentito agli Stati dell’unione, con la manovra correttiva ha ottenuto una nuova deroga e invece di terminare il 31-12-2017 spirerà finalmente il 30 giugno 2020 – paradossalmente é la UE che deve difendere le imprese italiane dallo Stato italiano);

2) Ma tanto più illegittimo, che con leggera faccia tosta,  l’esecutivo addirittura lo ha allargato anche ai professionisti, che sulle fatture emesse nei confronti della Pa, a partire dal primo luglio, riceverà la fattura sottratta la ritenuta e sottratta l’IVA;

3) Tanto illegittimo che Padoan lo ho esteso anche alle società partecipate dallo Stato e a quelle quotate in borsa.

Veramente vergognoso, in cui chi ha scritto la manovra correttiva oltre che incompetente ha anche il fegato di rendere operative,

– E sulle compensazioni! Non dovranno essere le imprese a pagare il rilascio del visto di conformità? Al professionista (che avrà per questo nuovi costi) – al fine di poter utilizzare l’IVA a credito come faceva prima, fino a 15.000 euro e oltre, e dal primo luglio solo fino a 5000 senza visto anche se ha 40000 euro di credito ? A meno appunto non paga il visto ? Questi non sono più soldi in più  da esborsare per causa di una legge fiscale detta manovra correttiva?

– Ma non va dimenticata, per chiudere il discorso sulla manovra correttiva “indolore a detta dell’Esecutivo” la novella disposizione che non consente più di detrarre l’IVA sulle fatture di anni precedenti (nei due anni successivi). Se prima dèl decreto l’IVA su una fattura dimenticata del 2016 poteva essere detratta registrando la fattura nel 2018 ossia in dichiarazione 2019, ora si potrà detrarre solo nel 2016 e al massimo fino alla presentazione dellla dichiarazione Iva es. 2017.

Questo é quanto …. vero e reale! mentre il populismo fiscale di Padoan lo lasciamo a lui, e lo lasciamo e a voi imprese per giudicarlo, soprattutto quando, le inesattezze che si raccontano sono suscettibili di esborsi economici, e non solo di ridicole caricature.

Il fatto certo e preoccuoantr é anche un’altro: chi esercita le professioni economiche non ha forza per difendere le imprese, non ha televisioni dove poter spiegare a una grande massa di persone  quali danni lo stato gli arreca … una forza che può arrivare solo dal potere politico …

Sicuramente credo che le misure della manovra correttiva per racimolare questi 3,4 miliardi a correzione della legge di bilancio si sarebbero potuti recusare in altro modo.

Un’idea percorribile poteva essere dislocare in ogni comune un impiegato dell’Agenzia delle Entrate, per scovare imprese in nero, lavoratori in nero con disoccupazione in percezione, affitti non dichiarati.

Se anche si recuperassero in media 20mila euro di evasione per Comune per anno, lo Ststo incasserebbe 1,6 miliardi, mica poco… Perché l’evasione, per dirne una, non si può combattere facendo solo accertamenti a chi le tasse giá le Paga … é distruttivo del singolo e della collettività.

Non dimentichiamo -anche – che in occasione dell’approvazione della manovra  correttiva da parte della Commissione UE, ci é stato consigliato di reintrodurre l’Imu sulla prima casa … a dimostrazione che sia prima che dopo, i nostri condottieri, hanno pensato solo a fare fuochini di paglia per i loro interessi ….non sapendo guardare piú lontano, magari all’anno successivo.

Padoan, quando era segretario OCSE, ne aveva per tutti, Tremonti, Monti, e via dicendo, ora che é lui il ministro dell’economia continua a non indovinarne una ……

Se  vogliamo che tra dieci anni l’Italia non superi la Grecia,

Se vogliamo difendere le nostre imprese, i nostri clienti e di conseguenza anche il nostro lavoro,

Se siamo sicuri che i maggiori incassi di oggi, distruggano il nostro lavoro di domani

Raccogliamo le nostre forze … per rimostranze efficaci …

pino merola info@rivistafiscaleweb.it

 

INPS: Nuovi interventi a favore delle popolazioni interessate dagli eventi sismici

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Ancora novità ed aiuti economici a sostegno delle popolazioni dell’Italia Centrale colpite dallo sciame disastroso di eventi sismici che ha distrutto case, alloggi, aziende e tutte le unità immobiliari e residenziali.

In particolare, nelle Regioni del Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, a causa dell’aggravarsi delle conseguenze dell’intensità sismica e del verificarsi di nuovi eventi calamitosi, INPS con messaggio del 25 maggio 2017, n. 2174 ha annunciato che sono stati previsti nuovi interventi e sono stati individuati gli ulteriori comuni interessati dal sisma del 18 gennaio 2017:

REGIONE ABRUZZO:

  1. Barete (AQ);
  2. Cagnano Amiterno (AQ);
  3. Pizzoli (AQ);
  4. Farindola (PE);
  5. Castelcastagna (TE);
  6. Colledara (TE);
  7. Isola del Gran Sasso (TE);
  8. Pietracamela (TE);
  9. Fano Adriano (TE).

In questi Comuni è prevista l’estensione delle misure di sospensione degli adempimenti e dei versamenti contributivi come disposto dall’articolo 18-undecies, il quale sancisce che “il contestuale riferimento agli allegati 1 e 2 al D.L. n. 189/2016, ovunque contenuto nel medesimo decreto (…) si intende esteso, per ogni effetto giuridico anche all’allegato 2-bis”. I contributi previdenziali ed assistenziali per i quali è disposta la sospensione del pagamento sono quelli con scadenza legale di versamento dal 18 gennaio 2017 al 30 settembre 2017. Per poter usufruire della sospensione degli adempimenti e dei versamenti contributivi, i soggetti destinatari della misura devono presentare apposita domanda alla sede Inps competente utilizzando il modello “SC90-C” reperibile nel menù “Prestazioni e servizi” nella sezione “tutti i moduli” del sito www.inps.it.

Inoltre, è stato disposto, secondo l’articolo 11, comma 2, del Decreto legge n. 8/2017, il differimento dei termini di sospensione al 30 novembre 2017 (2) dei seguenti termini:

  • per la notifica delle cartelle di pagamento  e delle somme richieste dall’Inps con avviso di addebito;
  • per le attività esecutive da parte degli Agenti della Riscossione;
  • dei termini di prescrizione e decadenza relativi all’attività degli enti creditori.

Per i Comuni sopra indicati fino al 30 novembre 2017, continueranno a restare sospese le attività di notifica e di esecuzione degli Agenti della Riscossione, nonché la notifica degli Avvisi di addebito e ferma la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza relativi all’attività di competenza dell’Istituto.

 

Usura, trasparenza ed operazioni di cessione del quinto dello stipendio

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Nel comparto della concessione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione, nonché di operazioni similari (delegazioni di pagamenti) erogati da banche e finanziarie, sono state rinvenute dalla Banca d’Italia numerose anomalie le quali, nella loro analisi, inducono l’interprete a dovere effettuare un doveroso collegamento con la disciplina dell’usura nonché con l’attività del mediatore creditizio o dell’Agente in attività finanziaria. Dagli approfondimenti svolti, vengono richiamate le più diffuse carenze, relative ai controlli sulla rete di vendita, ai rinnovi anticipati in violazione delle disposizioni di settore, alle modalità di contabilizzazione delle commissioni, alla trasparenza delle condizioni applicate ed alla correttezza delle relazioni con la clientela. Si sono rilevati fattori di rilevante importanza come: catena distributiva “lunga”, incidenza degli oneri relativi ai premi pagati sulle polizze assicurative, carenze diffuse nei controlli sulla rete di vendita, frequente violazione di alcune disposizioni che disciplina il comparto, tra cui il mancato rispetto delle disposizioni in materia di estinzione anticipata dei finanziamenti riconducibili al credito al consumo ed alla frequente concessione di rinnovi di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensioni prima che siano decorsi i due quinti della durata degli stessi.

Bilancio e Contabilità: differenze tassabili ed imposte differite

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Le differenze temporanee tassabili sono riconducibili, secondo il documento OIC n.25 alle due fattispecie seguenti:

·      I ricavi la cui imponibilità fiscale avviene in esercizi successivi a quelli nei quali sono imputati per competenza economica. Tale è il caso delle plusvalenze rateizzabili su realizzo di immobilizzazioni (art 86, 4 comma TUIR), visto che il fisco permette di rateizzare l’imponibilità delle plusvalenze da realizzo di beni strumentali posseduti da più di tre anni. Tale rateizzazione può essere sfruttata fino ad un massimo di quattro esercizi successivi a quello di conseguimento, ripartendo la plusvalenza in quote costanti. Dal punto di vista civilistico, la plusvalenza va imputata integralmente al Conto economico nell’esercizio nel quale è stata realizzata.

·      Costi la cui deducibilità fiscale avviene in esercizi precedenti a quelli nei quali sono imputati per competenza economica (per esempio i costi per ammortamenti anticipati, articolo 102, 3 comma TUIR).

Il ragionamento porta alla necessità di stanziare imposte differite: nell’esercizio in cui il ricavo di competenza è stato rinviato in futuro pr la sua imponibilità fiscale o il costo non di competenza economica è stato anticipato per la deducibilità fiscale, il reddito imponibile sarà inferiore al risultato di esercizio determinato secondo corretta competenza economica. Il carico fiscale effettivo dell’esercizio sarà minore di quello che dovrebbe gravarvi secondo competenza. Poiché il costo per imposte che deve apparire nel Conto economico deve essere riferito al reddito di competenza, si tratterà di aggiungere ulteriori costi per imposte a fronte di una posta patrimoniale passiva che non è ancora debito, in quanto non esigibile dall’Erario.

Dopo l’abolizione, il Governo tenta la reintroduzione dei Voucher: è caos

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Prima l’abolizione ed ora spunta nuovamente la volontà del Governo di reintrodurre i Voucher e, intanto, la Cgil scende in campo per dire no. La Cgil “ritiene gravissima l’eventualità che il Governo, attraverso l’emendamento al Decreto Legge n. 50/2017 attualmente in discussione in Parlamento, definisca una nuova normativa sul lavoro occasionale”. Nell’ordine del giorno approvato dal Comitato Direttivo che si è riunito a Roma si legge che “Le proposte in discussione, sulle quali mai si è realizzato un confronto con il sindacato e con la Cgil in particolare, contravvenendo agli impegni formalmente e ripetutamente assunti dal Governo prefigurerebbero il ritorno, con norme peggiori, ai voucher che Parlamento e Governo hanno cancellato poche settimane fa, assumendo lettera e sostanza del quesito referendario proposto dalla Cgil”. Dichiarazione netta anche quella di Giulio Marcon, capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, il quale ha annunciato il monito “Il governo non pensi di far tornare i voucher …. sarebbe un vero e proprio scippo ai danni del milione di lavoratori e lavoratrici che hanno firmato i referendum per abrogarli”.

Avversa la reazione della Cgil contro i tentativi di reintrodurre o voucher: “Se dalla manovra di aggiustamento di bilancio usciranno norme che non sono in coerenza con l’intervento che ha abolito i voucher … valuteremo tutte le iniziative di contrasto possibili, a partire da un nuovo coinvolgimento della Corte di Cassazione”.

La Cgil continua in merito “Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica – sottolinea il sindacato – che un Governo e la sua maggioranza intervengono con un provvedimento legislativo opposto a quello emanato poco prima con il fine di evitare una prova referendaria. Questo configurerebbe una sostanziale violazione dell’art. 75 della Costituzione e costituirebbe un atto irrispettoso nei confronti della Suprema Corte di Cassazione che si è appena pronunciata in proposito”.

Per la Cgil è “un palese atto di spregio nei confronti di tutti coloro che firmarono a sostegno del quesito referendario per abrogare i voucher e di una vera e propria lesione della democrazia, essendo evidente la spregiudicatezza con la quale si è legiferato poche settimane fa al solo scopo di impedire agli elettori di pronunciarsi”.

Intanto, il Comitato Direttivo della Cgil, infine, ha dato “mandato alla Segreteria, in ragione delle eventuali decisioni parlamentari, di promuovere sia una petizione popolare per il rispetto dell’art. 75 della Costituzione repubblicana, sia una grande manifestazione nazionale alla quale chiamare a partecipare lavoratori, pensionati, cittadini e tutte le organizzazioni democratiche del Paese”.

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