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Modello Redditi PF 2018: scadenza e istruzioni

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Con Provvedimento del 30 gennaio 2018 Agenzia delle Entrate ha fissato le istruzioni e tra le prime novità concernenti la Dichiarazione dei redditi 2018 vi è la scadenza e le novità in merito al nuovo limite di detrazione delle spese scolastiche ed alle nuove percentuali di detrazione di Ecobonus e Sismabonus per i lavori svolti nei condomini. La Legge di Bilancio ha fissato il termine per la trasmissione del modello Redditi PF al 31 ottobre 2018.
Modello Redditi PF 2018: Istruzioni
Con Provvedimento del 30 gennaio 2018, il Fisco italiano ha fissato le istruzioni concernenti il Modello Redditi 2018 in tre distinti fascicoli:

  • il fascicolo 1 deve essere compilato e presentato da tutti i contribuenti obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi ed è composto dal Frontespizio, costituito da tre facciate, dal prospetto dei familiari a carico, quadri RA (redditi dei terreni), RB (redditi dei fabbricati), RC (redditi di lavoro dipendente e assimilati), RP (oneri e spese), LC (cedolare secca sulle locazioni), RN (calcolo dell’IRPEF), RV (addizionali all’IRPEF), CR (crediti d’imposta), DI (dichiarazione integrativa), RX (risultato della dichiarazione). Ivi sono state apportate le modifiche necessarie al fine di dichiarare i redditi da locazione breve a seguito dell’introduzione, con il DL 50/2017, del regime fiscale della cedolare secca.
  • il fascicolo 2 deve essere compilato al fine di dichiarare i contributi previdenziali e assistenziali e gli altri redditi da parte dei tutti i soggetti contribuenti non obbligati alla tenuta delle scritture contabili,
  • il fascicolo 3 contiene i quadri necessari per dichiarare gli altri redditi da parte dei contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.

Quali sono le altre novità? Con il nuovo Modello Redditi PF 2018 è possibile beneficiare di due nuove detrazioni fiscali previste dalla Legge di Bilancio:

  • tra le spese sanitarie sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale di cui all’articolo 7 del decreto del Ministro della sanità 8 giugno 2001,
  • per le spese sostenute dagli studenti universitari al fine ultimo di poter fruire della detrazione del 19% dei canoni di locazione,
  • aumentato a 717 euro il limite delle spese d’istruzione per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale d’istruzione,
  • per quanto concerne il welfare aziendale è stato innalzato da 2.000 euro a 3.000 euro il limite dei premi di risultato da assoggettare a tassazione agevolata,
  • possibilità di fruire dell’Art Bonus, il credito d’imposta per le erogazioni liberali effettuate nei confronti dei teatri nazionali, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, istituzioni concertistico-orchestrali, etc. etc.

Usufrutto dell’azienda 2018: chiarimenti giurisprudenziali

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Per il corrente anno 2018 la costituzione in usufrutto di un’attività d’impresa, ovvero di un’azienda ai sensi dell’articolo 2555 del Codice civile comporta il riconoscimento in testa all’usufruttario di particolari poteri-doveri. Lo stesso usufruttuario può godere dei beni aziendali e ha il potere di disporne nei limiti segnati dalle esigenze della gestione; può inoltre acquistare e immettere nell’azienda nuovi beni. Ecco quali sono i chiarimenti sanciti dal dettato giurisprudenziale.
Usufrutto azienda 2018: Commento alla disciplina giurisprudenziale
L’azienda può formare oggetto di un diritto reale o personale di godimento: può essere costituita in usufrutto. La costituzione in usufrutto di un complesso di beni destinati all’espletamento di attività imprenditoriali modifica la disciplina generale dell’usufrutto: comporta il riconoscimento in capo all’usufruttuario di poteri e doveri fissati dall’articolo 2561 della disciplina codicistica.
Ciò per consentire all’usufruttuario la libertà operativa necessaria per gestire proficuamente l’impresa, per tutelare l’interesse del soggetto concedente al fine ultimo di non menomare l’efficienza del complesso aziendale, che dovrà a lui tornare alla fine del rapporto. L’articolo 2561 contenuto nel Codice civile dispone che l’usufruttuario debba esercitare l’azienda sotto la ditta che la contraddistingue; dispone, inoltre, che lo stesso debba condurre l’azienda senza modificarne la destinazione ed in modo da conservarne l’efficienza dell’organizzazione e degli impianti e le normali dotazioni di scorte.
La violazione di tali obblighi o la cessazione arbitraria dalla gestione aziendale determinano la cessazione dell’usufrutto per abuso dell’usufruttuario, secondo quanto fissato dall’articolo 1015 del Codice civile.
Il potere-dovere di gestione dell’usufruttuario comporta che lo stesso non solo possa godere dei beni aziendali, ma anche il potere di disporne nei limiti. Tale potere di disposizione sussiste non solo nel rispetto alle scorte ed al rispetto del capitale circolante ma, anche, rispetto al capitale fisso (immobili, macchinari, impianti), purchè tali atti di disposizione non alterino l’identità e l’efficienza dell’azienda. Parimenti, l’usufruttuario potrà acquisire ed immettere nell’azienda nuovi beni, beni che diventano di proprietà del nudo proprietario e sui quali l’usufruttuario avrà diritto di godimento e potere di disposizione.
Al termine dell’usufrutto, l’azienda risulterà composta in tutto o in parte da beni diversi da quelli originari: per questo è bene che sia redatto un inventario all’inizio ed alla fine dell’usufrutto e che la differenza fra le due consistenze sia regolata in denaro (articolo 2561 c.c. 4 comma).

Modello IRAP 2018: pronta Bozza con Istruzioni

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Scadenza al 31 ottobre 2018 il termine ultimo per procedere con la presentazione telematica del Modello IRAP 2018, quali sono le novità in vista e quali categorie di contribuenti sono chiamate a presentarlo? Vediamo in questa guida tutti i dettagli in merito sancito dall’approvazione della Legge di Bilancio 2018.
IRAP 2018: Pronto il modello sul sito dell’Agenzia delle Entrate
Il Fisco Italiano ha approntato sul proprio sito online la predisposizione dei nuovi Modelli fiscali per il 2018, tra gli stessi è possibile reperire la nuova bozza del Modello IRAP 2018 e le relative istruzioni di compilazione.
Il Modello IRAP 2018 deve essere inviato come sancito dall’approvazione della Legge di Bilancio 2018 entro il 31 ottobre del corrente anno. Tra le modalità di invio vi è la possibilità di procedere con inoltro diretto da parte del contribuente o tramite intermediari abilitati (Dottori Commercialisti, Ragionieri, Revisioni Contabili, Consulente del Lavoro, etc.) oppure tramite società appartenenti al gruppo.
Per il corrente anno 2018 le istruzioni per la compilazione del modello IRAP non presentano particolari novità rispetto alle precedenti versioni.
IRAP 2018: categorie di contribuenti
Quali sono le categorie di soggetti chiamati a presentare il Modello IRAP 2018?
Tutte le persone fisiche, le società semplici, le società in nome collettivo e in accomandita semplice, nonché per le società e associazioni a esse equiparate, i soggetti IRES e le Amministrazioni pubbliche sono tutti i soggetti chiamati a trasmettere il Modello IRAP 2018. Si ricorda che la Legge di Stabilità 2016 ha esonerato dal pagamento dell’IRAP 2018 tutti i titolari di reddito agrario.
Il presupposto dell’IRAP è contenuto nell’articolo 2 del Decreto Lgs. 446/1997 nell’ «esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione ed allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi. L’attività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e l’amministrazione dello Stato, costituisce in ogni caso presupposto dell’imposta».
Per la soggettività passiva IRAP, i requisiti fissati sono due:

  • abitualità: lo svolgimento dell’attività deve essere continuo;
  • autonomia con la presenza di una forma organizzativa ad hoc.

Flat Tax: la proposta di Matteo Salvini per far calare la pressione fiscale, quali vantaggi?

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Già da tempo si sostiene che in Italia vi sia la necessità di introdurre una Riforma Scaglioni IRPEF che possa ridurre la pressione fiscale. Purtroppo ad oggi ancora nessuna novità, si stenta ad introdurre e a sostituire l’attuale sistema di tassazione Irpef per aliquote e scaglioni. Come dovrebbe essere cambiata? Ecco la proposta del Leader della Lega Nord Matteo Salvini che propone la Flat Tax ovvero una tassazione dei redditi proporzionale ad aliquota fissa del 15%. Vediamo quali sarebbero i vantaggi e i contro derivanti da una proposta del genere.
Flat Tax: come funzionerebbe?
Una creazione ed una proposta di Matteo Salvini, Leader della Lega Nord, mirante a ridurre l’elevatissima pressione fiscale italiana che da sempre contraddistingue il panorama tributario nazionale e a lottare contro il fenomeno dell’evasione fiscale. Un duplice vantaggio che avrebbe effetti benefici per tutta la collettività nazionale, ma come funzionerebbe?
L’attuale sistema di tassazione dei redditi Irpef a cinque scaglioni sarebbe sostituito con un’aliquota unica, il che sarebbe davvero molto più semplice da applicare e meno oneroso.
Le imposte sui redditi con la Flat Tax verrebbero pagate dai contribuenti mediante applicazione di un’aliquota fissa del 15% (Lega Nord); mentre il Partito di Berlusconi propone il 23%.
Inoltre, oltre all’aliquota fissa si affiancherebbe un sistema di deduzioni proporzionale di 3.000 euro per ciascun componente del nucleo familiare da computare sulla base del reddito complessivo.
Quali svantaggi? C’è chi subito ha “alzato” la voce contro la proposta di Matteo Salvini adducendo come motivazione l’incostituzionalità della stessa: la Flat Tax sarebbe contraria al principio di progressività dell’imposizione fiscale (art. 53 della Costituzione).
Inoltre, con l’introduzione di una tassazione del genere, il Bilancio statale si troverebbe con minori entrate, il che non è un bene dato che c’è necessità di “ripristinare” i conti statali.
100 miliardi gli euro in meno che entrerebbero in cassa, ma in effetti tale ammanco sarebbe ripianato dalle risorse “recuperate” dalla lotta all’evasione.
Non a caso uno dei vantaggi derivanti dall’introduzione della Flat Tax è proprio quello di diminuire il peso dell’evasione, oltre a ridurre al 15% la pressione fiscale, da applicare indifferentemente sui redditi da lavoro dipendente e d’impresa al netto della deduzione prevista.

Scadenze fiscali Calendario Fisco Febbraio 2018

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Eccoci giunti al primo febbraio 2018 e come ogni mese si deve fare i conti con le scadenze fiscali che ogni contribuente ed imprese è chiamato ad adempiere ad hoc. Prima su tutte, sebbene sia a fine mese, la comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute nel secondo semestre del 2017: in data 28 febbraio 2018 è fissata la scadenza per l’invio del file xml contenente i dati delle fatture ma anche dei dati delle liquidazioni periodiche IVA relative al quarto trimestre 2017.
Scadenze fiscali Febbraio 2018
Tra le varie scadenze fiscali che occorre appuntare per il corrente mese di febbraio 2018 vi è la dichiarazione IVA 2018, con scadenza di invio fissata tra il 1° febbraio ed il 30 aprile 2018.
Entro il 15 febbraio 2018 è fissato il termine ultimo per la comunicazione dei dati del canone TV all’Agenzia delle Entrate, Registrazione IVA corrispettivi per le Associazioni senza scopo di lucro in regime agevolato: quali associazioni sportive dilettantistiche, registrazione corrispettivi IVA per i commercianti al minuto e grande distribuzione che hanno già aderito all’invio telematico dei corrispettivi.
Entro il 16 febbraio 2018 si deve procedere con la liquidazione periodica IVA mese di gennaio per i contribuenti tenuti al versamento dell’imposta mensile. Il pagamento deve essere adempiuto mediante modello F24, indicando l’apposito codice tributo 6001 come causale del versamento.
Sempre entro il 16 (come ogni mese del resto) tutti i sostituti d’imposta devono effettuare i versamenti delle ritenute operate alla fonte a titolo d’acconto, sui redditi da Lavoro dipendente e assimilati pagati a gennaio, sui redditi da Lavoro Autonomo pagati a gennaio e sulle provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza se pagate nel mese di gennaio.
Oltre alle ritenute, il datore di lavoro, deve versare per i dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato anche le addizionali IRPEF comunali e regionali. Sempre sui datori di lavoro ricade l’onere di versare i contributi sulle retribuzioni erogate nel mese di gennaio ai dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato entro il 16 febbraio.
Entro il 26 febbraio 2018 i soggetti obbligati, devono provvedere ad inoltrare gli elenchi riepilogativi Intrastat (Intra-1) per le cessioni intracomunitarie di beni e le prestazioni di servizi diverse da quelle di cui agli art. 7-quater e 7-quinquies del D.P.R. 633/72.
Entro il 28 febbraio 2018 i datori di lavoro devono provvedere al saldo INAIL e alla successiva dichiarazione telematica da trasmettere per i lavoratori assunti con contratto di lavorio subordinato.
Sempre in data 28 febbraio 2018 i titolari di partita IVA sono chiamati ad inoltrare i file xml contenenti tutti i dati delle fatture emesse e ricevute nel corso del secondo semestre 2017. Ciò vale per determinate categorie di contribuenti di comunicare tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA superiori a:
 

  • 3600 euro se documentate da scontrino / ricevuta fiscale
  • 000 euro qualora soggette all’obbligo di fatturazione.

Sempre in data 28 febbraio 2018 i sostituti d’imposta sono tenuti ad effettuare il conguaglio Irpef relativo all’anno 2017.

Mutui Ipotecari: variazione tasso fisso, proroga fino al 30 aprile 2018

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Disposta la proroga fino al 30 aprile 2018 della variazione del tasso fisso in ammortamento sui mutui ipotecari edilizi erogati dall’INPS a favore degli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Già con la determinazione presidenziale 24 luglio 2015 n.79 (Gazzetta Ufficiale – Serie Generale 12 giugno 2017, n. 134) era stata disposta la proroga già al 1° luglio 2017. Adesso giunge un nuovo avviso da parte dell’Istituto di Previdenza Nazionale che proroga al 30 aprile 2018 il termine dell’invio della domanda per la richiesta di variazione del tasso fisso secondo il metodo LTV dei mutui ipotecari edilizi erogati agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Si tratta di un rinvio reso necessario tenuto conto dei tempi tecnici per la contabilizzazione dei bollettini MAV.
Proroga al 30 aprile 2018 variazione tasso fisso Mutui ipotecari edilizi: come funziona?
La proroga annunciata dall’INPS sulla variazione tasso fisso Mutui ipotecari edilizi concessi ed erogati dall’Istituto di Previdenza Nazionale nei confronti di tutti gli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali è prevista per i soggetti mutuatari che entro il 2 gennaio 2018 hanno provveduto al pagamento della rata di dicembre 2017, contestualmente alla morosità dovuta.
Inoltre, possono beneficiare della proroga al 30 aprile 2018 anche tutti i soggetti mutuatari che avevano già il requisito per procedere con la presentazione dell’istanza riguardante la variazione del tasso fisso secondo il metodo LTV al 1° luglio 2017.
A chi spetta l’erogazione dei Mutui ipotecari edilizi concessi da INPS?
Come sancito dalla normativa vigente possono beneficiare delle prestazioni creditizie erogate dall’INPS tutti i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, purchè iscritti al Fondo Credito.
Come sancito dal Regolamento INPS concede mutui ipotecari per l’acquisto di unità abitative non di lusso da adibire a prima casa sul territorio nazionale o per la surroga di mutui già contratti con Istituti bancari convenzionati con INPS per l’acquisto della prima casa.
L’importo massimo erogabile è pari a 300.000 Euro, o al minor importo dichiarato nell’atto di compravendita e, in caso di surroga, al minor importo del residuo debito del mutuo bancario preesistente.
Requisiti necessari per accedere alla prestazione creditizia INPS
Per poter accedere alla prestazione creditizia il soggetto istante non deve essere proprietario di altra abitazione sul territorio nazionale.
È inoltre prevista la possibilità di erogare la prestazione creditizia qualora residuino risorse finanziarie anche ai “soggetti istanti che non siano proprietari di altra abitazione nel comune ove è ubicato l’immobile oggetto della richiesta di finanziamento, ovvero in comuni distanti meno di 250 km”.
È opportuno presentare la dovuta Domanda con tutta la documentazione allegata mediante servizio approntato sul sito INPS.

Lavoratori Domestici 2018: importi Contribuzione INPS

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Alla luce dei cambiamenti delle fasce di retribuzione previste per i Lavoratori Domestici per l’anno 2018, di seguito INPS ha fornito chiarimenti in merito con la pubblicazione della Circolare n.15 del 29 gennaio 2018. È stata confermata la minore aliquota dovuta per l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI) dai datori di lavoro soggetti al contributo Cassa Unica Assegni Familiari. Vediamo i nuovi importi relativi alla Contribuzione dovuta per i Lavoratori Domestici per il corrente anno 2018.
Inoltre, la stessa Circolare INPS sancisce che per tutti i lavoratori domestici che sono assunti mediante contratto di lavoro a tempo determinato, il datore di lavoro deve applicare il contributo addizionale previsto dall’articolo 2, comma 28, della legge 28 giugno 2012, n. 92, pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. Vediamo i dettagli forniti in merito.
Lavoratori domestici: Importo contribuzione dovuta 1/1-31/12/2018
Con la pubblicazione della Circolare INPS pubblicata in data 29 gennaio 2018 sono stati forniti i nuovi importi relativi alla Contribuzione dovuta dai Lavoratori Domestici per il corrente anno 2018.
Ecco la tabella Contribuzione obbligatoria Lavoratori Domestici senza contributo addizionale di cui all’articolo 2, comma 28, della L. 92/2012.

 
LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI
 
RETRIBUZIONE ORARIA IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO
Effettiva Convenzionale Comprensivo quota CUAF Senza quota CUAF
 
fino a €  7,97
 
oltre   €  7,97
fino a €  9,70
 
 
oltre  €  9,70
 
€  7,05
 
 
€  7,97
 
 
€  9,70
 
 
€  1,41 (0,35)
 
 
€  1,59 (0,40)
 
 
€  1,94 (0,49)
 
€  1,42 (0,35)
 
 
€  1,60 (0,40)
 
 
€  1,95 (0,49)
Orario di lavoro superiore a 24 ore settimanali  
€  5,13
 
€  1,02 (0,26)
 
€  1,03 (0,26)

 
Ecco la tabella Contribuzione obbligatoria Lavoratori Domestici comprensivo di contributo addizionale di cui all’articolo 2, comma 28, della L. 92/2012 da applicare ai rapporti di lavoro a tempo determinato


LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI

 
RETRIBUZIONE ORARIA IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO
Effettiva Convenzionale Comprensivo quota CUAF Senza quota CUAF
 
fino a €  7,97
 
oltre   €  7,97
fino a €  9,70
 
 
oltre  €  9,70
 
€  7,05
 
 
€  7,97
 
 
€  9,70
 
 
€  1,51 (0,35)
 
 
€  1,70 (0,40)
 
 
€  2,07 (0,49)
 
€  1,51 (0,35)
 
 
€  1,71 (0,40)
 
 
€  2,08 (0,49)
Orario di lavoro superiore a 24 ore settimanali  
€  5,13
 
€  1,10 (0,26)
 
€  1,10 (0,26)

 
Lavoratori Domestici 2018 Coefficienti di ripartizione. Dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 (senza contributo addizionale di cui al comma 28 dell’art. 2 della Legge n. 92/2012.

GESTIONE LAVORATORI DOMESTICI
CON CUAF
LAVORATORI DOMESTICI SENZA CUAF
ALIQUOTE COEFFICIENTI ALIQUOTE COEFFICIENTI
 
F.P.L.D.
 
ASpI
 
C.U.A.F.
 
MATERNITA’
 
INAIL
 
Contributo addizionale
 
Fondo garanzia tratt.
fine rapporto
 
 
 
TOTALE
 
17,4275%
 
1,0300%
 
0,0000%
 
0,0000%
 
1,31%
 
 
1,40%
 
 
0,20%
 
 
21,3675%
 
0,815608
 
0,048204
 
0,000000
 
0,000000
 
0,061308
 
 
0,065520
 
 
0,009360
 
 
1,000000
 
17,4275%
 
1,1500%
 
 
 
0,0000%
 
1,31%
 
 
1,40%
 
 
0,20%
 
 
21,4875%
 
 
0,811053
 
0,053519
 
 
 
0,000000
 
0,060966
 
 
0,065154
 
 
0,009308
 
 
1,000000

 
Lavoratori Domestici 2018 Coefficienti di ripartizione. Dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 (con contributo addizionale di cui al comma 28 dell’art. 2 della Legge 92/2012 da applicare ai rapporti di lavoro a tempo determinato).

GESTIONE LAVORATORI DOMESTICI
CON CUAF
LAVORATORI DOMESTICI SENZA CUAF
ALIQUOTE COEFFICIENTI ALIQUOTE COEFFICIENTI
 
F.P.L.D.
 
ASpI
 
C.U.A.F.
 
MATERNITA’
 
INAIL
 
Contributo addizionale
 
Fondo garanzia tratt.
fine rapporto
 
 
 TOTALE
 
17,4275%
 
1,0300%
 
0,0000%
 
0,0000%
 
1,31%
 
 
1,40%
 
 
0,20%
 
 
21,3675%
 
0,815608
 
0,048204
 
0,000000
 
0,000000
 
0,061308
 
 
0,065520
 
 
0,009360
 
 
1,000000
 
17,4275%
 
1,1500%
 
 
 
 
 
 
0,0000%
1,31%
 
 
1,40
 
 
0,20%
 
 
 21,4875%
 
 
0,811053
 
0,053519
 
 
 
0,000000
 
0,060966
 
 
0,065154
 
 
0,009308
 
 
1,000000

 
Collegandosi direttamente al Servizio telematico approntato dall’INPS, è possibile procedere con il pagamento dei Contributi obbligatori Lavoratori Domestici previsti per l’anno 2018.
Ricordiamo che i contributi Lavoratori Domestici si pagano per trimestri solari entro i seguenti termini:

  • dal 1° al 10 aprile per il primo trimestre;
  • dal 1° al 10 luglio per il secondo trimestre;
  • dal 1° al 10 ottobre per il terzo trimestre;
  • dal 1° al 10 gennaio per il quarto trimestre.

Termine di conservazione elettronica: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

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Con la pubblicazione in data 29 gennaio 2018 della Risoluzione n.9, Agenzia delle Entrate ha fornito interessanti chiarimenti in merito al termine della conservazione elettronica concernente le dichiarazioni fiscali ovvero qual è la data dalla quale considerare i tre mesi stabiliti.
Il soggetto istante ha formulato il seguente quesito e dubbio in merito: “La società X chiede se, per la conservazione elettronica delle dichiarazioni fiscali, debba essere considerata come data di riferimento per l’individuazione del termine di scadenza l’anno di presentazione della dichiarazione, ovvero l’anno del periodo di imposta a cui si riferisce la dichiarazione medesima“.
Termine di conservazione elettronica: Risoluzione n.9 Agenzia Entrate
Per quanto concerne la produzione e la conservazione elettronica dei documenti informatici rilevanti ai fini tributari, con la pubblicazione da parte del Fisco della Risoluzione n.9 in data 29 gennaio 2018 sono stati forniti ulteriori interessanti chiarimenti in merito.
In buona sostanza, l’Amministrazione tributaria ha fornito dettagli ulteriori per capire la data a partire dalla quale considerare i tre mesi previsti per la conservazione dei documenti informativi aventi rilevanza fiscale.
In un’ottica di semplificazione, è da intendersi con il termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi; infatti la stessa Risoluzione chiarisce “il termine di riferimento per procedere alla conservazione di tutti i documenti informatici coincide con il termine per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, termine valido anche per i documenti rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, ancorché a partire dal periodo d’imposta 2017 i termini di presentazione delle dichiarazioni rilevanti ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA siano disallineati”.
Per la dichiarazione dei redditi 2017 il termine per la conservazione digitale è fissato in data 31 dicembre 2018. Il soggetto contribuente con periodo d’imposta non coincidente con l’esercizio fiscale solare è tenuto a conservare i documenti entro il terzo mese successivo al termine di presentazione della prima dichiarazione dei redditi.
Per il corrente anno 2018 date le novità apportate dalla Legge di Bilancio 2018: nuova scadenza fiscale fissata al 31 ottobre 2018 per l’invio della dichiarazione dei redditi 2018, il termine per la conservazione dei documenti informatici ai fini tributari è stabilito in data 31 gennaio 2019 (tre mesi successivi alla scadenza per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi).

Bonus Assunzioni SUD: tutti i requisiti sul Decreto ANPAL

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Il Decreto ANPAL ha fornito informazioni ed istruzioni rilevanti sugli sgravi contributivi per i datori di lavoro che intendono assumere giovani, donne e disoccupati dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2018 con la possibilità di beneficiare del Bonus Assunzioni SUD per un periodo di tre anni.
Rispetto al Bonus Assunzioni Giovani, il Bonus Assunzioni SUD è molto più vantaggioso e ricco di benefici per tutti gli imprenditori del Meridione Italiano che assumano dal primo al trentuno dicembre 2018: il bonus assunzioni Sud prevede uno sgravio al 100% per una durata pari a 12 mesi. Vediamo i requisiti fissati dal Decreto ANPAL in attesa della pubblicazione della Circolare INPS.
Decreto attuativo ANAPAL: Bonus Assunzioni SUD, quali requisiti?
È stato pubblicato il Decreto Attuativo ANPAL avente ad oggetto dettagli ed informazioni interessanti riguardanti il Bonus Assunzioni Sud 2018 com cui è possibile beneficiare degli sgravi contributivi del comparto privato per l’assunzione di  giovani di età compresa tra i 16 e i 34 anni di età (under 35enni solo per il primo anno 2018, poi under 30enni dal 2019) e lavoratori di età over 35 ma in stato di disoccupazione da almeno 6 mesi.
Per beneficiare del Bonus Assunzioni SUD è necessario che il lavoratore che si intende assumere non abbia goduto in passato di rapporti di lavoro con la stessa azienda nei 6 mesi che precedono l’assunzione.
Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna sono le Regioni dell’Italia del SUD e Isole che possono beneficiare dell’agevolazione Bonus Assunzioni SUD sgravio al 100%.
Bonus Assunzioni SUD: quali tipologie contrattuali?
L’incentivo Bonus Assunzioni SUD spetta a tutti i datori di lavoro che assumono i giovani, le donne e i disoccupati in possesso dei requisiti sopra riportati solo se l’occupazione in azienda avviene mediante sottoscrizione delle seguenti tipologie contrattuali: contratto di lavoro a tempo indeterminato anche a scopo di somministrazione; di lavoro a tempo parziale; di apprendistato professionalizzante; trasformazione a tempo indeterminato di contratto a tempo determinato; di lavoro subordinato per socio lavoratore di cooperativa.

No sanzioni integrativa a favore ..

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Finalmente l’Agenzia delle Entrate chiarisce esplicitamente che la dichiarazione integrativa a favore non è mai sanzionata contrariaramente all’integrativa art. 8. Qui il precido articolo di ecnews.

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