mercoledì, Maggio 22, 2024

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Borse, ancora bufera su Cina e Tokyo che chiudono in netto ribasso

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Borse, gli indici asiatici in crisi: in Giappone si è andati sotto in 2,3%

Borse, nuovo crollo per gli indici nelle piazze cinesi e giapponesi. Questo è quanto emerso nella giornata odierna e dalle notizie che ci sono arrivate proprio pochi istanti fa. Nel nostro articolo giornaliero dedicato alle borse mondiali, oggi possiamo analizzare anche con voi che ci leggete, in netto crollo degli indici nelle piazze cinesi di Shangai e Shenzen prima e in quella giapponese di Tokyo dopo.

Cina, che disastro! Le contrattazioni della borsa cinese cono state infatti sospese in maniera temporanea per un eccesso ribasso, brutto segno anche per tutti quelli azionisti che hanno puntato forte proprio sulle piazze di Shanghai e Shenzen, visto che per il proseguo di questa giornata saranno sospese. Le azioni delle due piazze sono scese nella prima mattinata di oggi del ben meno 7%, facendo registrare un crollo verticale pazzesco e storico. Questa situazione negativa si verifica già per la seconda volta nel giro di sette giorni, con le contrattazioni nelle borse cinesi che vengono sospese per un ribasso troppo elevato. In Giappone non stanno meglio. Le borse europee oggi potranno regalarsi una giornata importante, visto che anche la borsa giapponese di Tokyo sembra seguire la stella gemella di Shanghai e Shenzen. Mentre nella giornata di ieri, in Italia le attività finanziarie della borsa erano in pieno corso, nonostante il giorno di festività, nella prima mattinata di oggi gli indici della borsa nipponica sono caduti del 2,3%, ma questa situazione di certo non aiuterà le altre borse europee, visto che il crollo dei vari mercati asiatici potrebbe anche penalizzare le borse del nostro continente, con Milano che a Piazza Affari ha fatto registrare sempre nella giornata di ieri il meno 2,67%, nonostante le grandi manovre dell’entrata in borsa della Ferrari. La situazione andrà a migliorare nei prossimi giorni o i mercati europei e asiatici continueranno nella discesa vertiginosa intrapresa in questo inizio di anno nuovo? Questa è la domanda che si pongono i vari azionisti

Poletti: “Part-time agli ultra 60enni per un rilancio dell’occupazione”

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Poletti, il Ministro del Lavoro, lancia questa nuova idea che riguarda tutte le persone che hanno superato i 60 anni di età

 

Poletti, idea per il futuro. Il Ministro del Lavoro ha lanciato nelle ultime ore un’idea che riguarda un contratto part-time per tutti gli ultra 60enni con stipendio al 65% e pensione a fine carriera del 100%. Questa situazione sarebbe il giusto modo, sempre secondo Giuliano Poletti, del nuovo rilancio dell’occupazione che è in netto ribasso dopo la crisi economica che ha colpito l’Italia negli anni scorsi. Questa è la ricetta giusta che verrà inserita nella Legge di Stabilità che prenderà corpo da gennaio, con l’inizio del nuovo anno, e anche se secondo il Ministro del Lavoro le risorse sono limitate, questa idea potrebbe funzionare con il Governo pronto a rafforzarla.

Tutto questo processo riguarderà i dipendenti delle aziende che si trovano a tre anni dalla pensione. Le dichiarazioni del Ministro del Lavoro sono state chiare, in quando secondo Poletti, è assurdo che un lavoratore ancora a 60 anni deve produrre una mole di lavoro come ne di anni ne avesse 30. Quindi sarebbe bene pensare di andare oltre e di un impiego meno forzato per gli ultimi anni di lavoro che restano, con un contratto part-time. La proposta di Poletti è quindi utile per modificare delle regole, dove il lavoratore ultra 60enne, percepirà il 65% del compenso, mentre lo Stato pagherà a sue spese i contributi necessari per il raggiungimento della pensione. Poletti ha poi concluso nel suo intervento, dichiarando che i risultati ottenuti fino ad oggi dal Jobs Act sono stati molto positivi, visto che siamo riusciti a passare dal periodo negativo per l’occupazione tra il 2013 e il 2014 e il segno positivo nel 2015. I contratti a tempo indeterminato sono passati dal 18 al 27% ed anche per questo che il Ministro del Lavoro ha aggiunto che il Governo sta lavorando per migliorare sempre di più questa situazione.

Trust estero nel quadro RW di Unico 2014.

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Verso UNICO  2014: il nuovo quadro RW include anche i beneficiari di Trust esteri.

ll direttore dell’Agenzia delle Entrate con provvedimento Protocollo n. 2014/13940 ha approvato il rinnovato quadro RW da allegare all’Unico 2014.

Il quadro RW da allegare ad UnicoPf 2014 è stato rivisto soprattutto nei contenuti per il necessario adeguamento alla normativa europea sul monitoraggio e scambio di informazioni fiscali.

L’Agenzia delle Entrate con circ. 38-2013 ha chiarito che sono obbligati alla compilazione sono anche i contribuenti residenti beneficiari e titolari effettivi di patrimoni attualmente intestati a  trust costituiti all’estero.

Tali soggetti beneficiari di un trust estero ma residenti in Italia saranno tenuti alla compilazione del quadro RW anche quando siano solo beneficiarie non disponenti del trust estero.

Consultazioni M5S Bersani: Niet senza condizioni, neanche in ginocchio

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Pierlugi Bersani – per quello che so – uno degli ultimi politici “seri” della seconda Repubblica, (sebbene io sia di altra tendenzza politica) ha ricevuto il “secco niet senza condizioni” dell’M5s ad un appoggio al suo esecutivo, durante la consultazione faccia a faccia di ieri mattina.

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La capogruppo alla Camera Roberta Lombardo, prima delle consultazioni di ieri mattina, aveva già preannunciato di non appoggiare Bersani neanche prostato in ginocchio.

Alle consultazioni tra i due schieramenti – tenutesi ieri mattina alla Camera in diretta streaming – sia Vito Crimi che Roberta Lombardo, hanno ribadito “il niet senza condizioni” per un appoggio al Governo BERSANI. Effettivamente le parole di Bersani rivolte ai due – durante la consultazione – sono state effettivamente di elemonisazione: una tristezza vedere un politico di quello spessore parlare con una Roberta Lombardi, che dice di essere “le parti sociali del Paese”  di essere un cittadino “come tanti” e parlare per tutti loro.

Una posizione direi autarchica e per niente democratica, a parte le buone ragioni che il movimento può aver avuto per negare seccamente l’appoggio al leader del Pd.

I Grillini, sono l’espressione del trash e della maleducazione.

Vedi il negare alla povera Rosy Bindi, la stretta di mano, da parte di una neo-eletta…. o indire conferenze stampa in cui i giornalisti non possono fare domande ? Ma come fa a chiamarsi conferenza stampa ?

  Ma noi siamo fuori dal mondo ? o loro ?  

UE: l’Italia ha squilibri macro-economici di enorme portata. Urgono politiche economiche per PIL E AVANZO.

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ANSA – BRUXELLES – L’Italia ha”squilibri macroeconomici eccessivi” che richiedono uno “speciale monitoraggio” da parte della Commissione che farà rapporto all’Euro-gruppo in merito alle Riforme che l’Italia sta mettendo in atto.

Tra gli squilibri eccessivi: «l’alto debito pubblico, scarsa competitività, aggiustamento strutturale insufficiente».

“L’Italia pur avendo fatto progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine”  per la sostenibilità del bilancio pubblico, detiene “per il 2014 un insufficiente aggiustamento strutturale” per cui sorge la “necessità di ridurre il debito ad un passo adeguato”. E’ quanto scrive la Commissione Ue sulla situazione italiana.

Nella sua analisi degli squilibri macroeconomici effettuata su 17 Paesi dell’Area UE, la Commissione RITIENE l’Italia insieme a Croazia e Slovenia nel gruppo di Paesi dove gli squilibri sono considerati “eccessivi”.

“L’Italia deve affrontare l’impossibile riduzione dell livello molto alto di debito e la bassa competitività estera, entrambe dovute alla lenta crescita “cronica” per cui è richiesto un intervento politico urgente” scrive la Commissione UE.

Secondo questa “la necessità di azioni importanti per ridurre il rischio di effetti avversi sul funzionamento dell’economia italiana e della zona euro è particolarmente importante vista la dimensione dell’economia italiana”.

In particolare, prosegue l’analisi della Ue, “il debito pubblico italiano elevatissimo pesa eccessivamente sull’economia, principalmente  in un contesto di durevole debole crescita  e inflazione bassa“.

L’obiettivo che deve raggiungere l’Italia è il mantenimento di un  avanzo primario molto alto e una notevole crescita del PIL, per un periodo LUNGO, entrambi necessari a mettere il debito IN DISCESA“.

Nel 2013 – COMPLETA LA UE- l’Italia SI E’ AVVICINATA  all’obiettivo di medio termine (MTO), ma nonostante ciò l’aggiustamento strutturale per il 2014 appare non sufficiente  per la necessità di ridurre il debito ad un passo adeguato”.

Dati tali squilibri, “la Commissione effettuerà un monitoraggio specifico delle politiche dell’Italia nell’ambito del Semestre europeo e farà regolari rapporti all’Eurogruppo e al Consiglio Europeo”.

Olli Rehn ha detto all’ Italia  che sono urgenti le riforme per la crescita e l’occupazione.

“Invitiamo il nuovo Governo ad affrontare gli squilibri che richiedono urgenti politiche e a fare le riforme per rafforzare crescita e occupazione”. Così Olli Rehn parlando degli squilibri macroeconomici dell’Italia.

L’andamento del debito pubblico ribatte  il nostro Ministero del Tesoro, è conseguenza della recessione, in relazione al Pil negativo, ossia della crescita modesta anche per gli anni precedenti la crisi e della importante recessione durante la crisi”. Così il ministero dell’Economia che, in risposta all’Ue, ricorda lo ‘sforzo significativo’ (3 punti di Pil) fatto dall’Italia sui conti.

Il ministero dell’Economia ha anche dichiarato che ”la competitività dell’economia italiana è attualmente limitata dall’elevato cuneo fiscale sul lavoro, un problema che il Governo Renzi si sta preparando  ad affrontare con determinazione”.

Ndr.

I governi italiani, sono impegnati solo sulle azioni occorrenti per mantenere il potere politico, noncuranti di ciò che potrebbe succedere all’economia dei piccoli  e ai propri concittadini.

Oggi si sta assistendo a grida di vittoria per il probabile accordo sulla riforma elettorale e non si capisce cosa si sia vinto.  A cosa serve la riforma elettorale per i gravi problemi economici,  e rispetto alle criticità ben spiegate dalla  Commissione UE?

Minusvalenze su redditi di natura finanziaria: decreti delle Finanze 16-12-2011.

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REDDITI DI NATURA FINANZIARIA.

Novità importanti per contribuenti ed intermediari finanziari, giungono con 3 decreti emanati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 13-12-2011, in attuazione delle nuove norme sui redditi di natura finanziaria, introdotte dalla manovra bis -Dl. 138/2011- pubblicati nella G.U. n. 292 del 16-12-2011.

I decreti regolamentano:
la previsione attraverso delle simulazioni, effettuata degli intermediari, della cessione e riacquisto, alla data del 31-12-2011, di titoli pubblici italiani ed equiparati, di titoli azionari emessi da società italiane quotate, da banche e altri emittenti non italiani -disciplinati dal D.LGS. 239/96-, per la prova a tassazione delle plusvalenze:

  • con la vecchia aliquota per quelle maturate fino al 31-12-2011;
  • con la nuova aliquota del 20% per quelle da maturare dall’ 1-01-2012;

– l’individuazione del principio forfetario per la determinazione della quota di proventi che derivino dalla  partecipazione a organismi di investimento collettivo di risparmio riferiti ad obbligazioni ed altri titoli pubblici che resteranno tassati al 12,5% anziché al 20%;
– la eventuale opzione per applicare l’imposta sostitutiva e la ritenuta al 12,5% sui redditi da attività finanziarie detenute al 31-12-2011  fuori  dall’esercizio d’impresa commerciale e possedute in regime dichiarativo o amministrato.

Da tali calcoli potrebbero scaturire minusvalenze da utilizzare nelle successive cessioni di tali strumenti finanziari.

Fonte: Soluzionefisco24.

Renzi, il Senato approva le riforme

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Renzi, il Presidente del Consiglio ringrazia per i 180 voti a favore

Renzi, il Senato approva le riforme. E’ passato il pacchetto di riforme con l’ultimo voto del Senato decisivo e che per mesi è stato al centro di polemiche tra le classi politiche. Questa situazione non è ancora del tutto chiusa, ma di fatto è passato e questo è quello che conta più di ogni altra cosa per il Presidente del Consiglio Renzi, che ha ringraziato per i 180 sì a favore, contro i 112 contrari.

Renzi ha dichiarato che questa per l’Italia è una giornata storica e che la politica ha realizzato le riforme che tutti desideravano. Il Premeir ha aggiunto al suo commento post voto al Senato, che dopo anni di insofferenza della politica italiana da parte di altri partiti, si è tornati a pensare in primo piano al paese e non ai propri interessi, facendo capire e sottolineare che il punto di riferimento del Governo sono gli italiani: il Premier è a caccia di voti? Dopo l’approvazione di queste riforme, Renzi promette al popolo italiano una lunga campagna che anticipa il referendum, che attirerà ogni singolo cittadino, definendola la madre di tutte le riforme e che l’Italia stia pure dalla parte di chi ci crede. Ma in caso di sconfitta Renzi ribadisce il fatto che non solo lascerà la poltrona ma anche lo stop alla sua breve ma intensa carriera politica. Questo è un discorso già fatto e che dopo l’approvazione delle riforme tanto volute dal Governo è stato replicato a voce grossa per avvertire non solo i cittadini ma anche qualche suo collega., visto che il centrodestra continua nella sua linea di votare NO al referendum. Le polemiche non si fermano certo qui ed è pronto un elenco di 10 motivi per cui bisogna votare contro il pacchetto di riforme voluto dal Ministro Boschi: una grana in più per un felice Renzi oggi che potrebbe essere triste domani.

Incentivi occupazionali: 12000 a dipendente a tempo indeterminato.

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Un decreto interministeriale stanzierà i fondi per favorire l’assunzione di giovani fino a 29 anni e donne di qualsiasi età con un incentivo occupazionale. Ogni azienda che trasformerà un rapporto di lavoro a termine a tempo indeterminato riceverà 12.000 euro quale bonus una tantum.

In particolare l’incentivo verrà erogato per favorire la stabilizzazione delle assunzioni con durata minima di 1 anno, a condizione che siano effettuate a partire dall’entrata in vigore del Decreto interministeriale e fino al 31-03-2013. 

Inoltre, come detto, verrà riconosciuto all’azienda un bonus occupazionale di 12.000 euro per ogni collaboratore con contratto trasformato a tempo indeterminato da rapporto a termine o da collaborazione a progetto o da associazione in partecipazione.

Il bonus spetterà per 10 lavoratori per ogni azienda.

Si precisa che i nuovi contratti agevolati a tempo indeterminato dovranno essere di tipo subordinato e full time o part time con durata non inferiore alla metà dell’orario previsto dal CCNL.

Inoltre, tali nuovi contratti dovranno riguardare i collaboratori con contratti a termine ancora in essere o cessati da non più di sei mesi dall’entrata in vigore del Decreto suddetto.

Stabilità: bancomat anche al bar per un caffè…

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BANCOMAT ANCHE PER IL BAR O IN EDICOLA. UNA FANTASTICA NOVITA’ PER LE COMMISSIONI BANCARIE CHE AUMENTANO….

Alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la giusta pausa di riposo, si cerca di stringere i tempi per il varo definitivo della LEGGE DI STABILITA’ 2016. Confermato l’utilizzo del bancomat anche per importi minori di 30 euro (anche per pagare il  bar o il giornale se richiesto dall’acquirente)  —- CHIARAMENTE A SFAVORE DEI BARISTI E DELLA GRANDE MASSA DI MICROIMPRESE, E A FAVORE DELLE BANCHE CHE INCASSANO PIU’ COMMISSIONI— ELIMINATA INVECE LA TASSA SUGLI YATCH A FAVORE DEI POCHI CHE HANNO LE MANI IN PASTA E SUI BOTTONI.

Dopo il lavoro notturno dedicato a CHIUDERE le proposte di governo e relatori parlamentari, si passa all’ultimo atto per l’esame degli emendamenti al fine di licenziare la legge di stabilità in data di oggi per poi inviarla all’esame della Camera  per domani 16 dicembre.

LE ULTIME NOVITA’ SEMBRANO PORTARE QUALCHE SPICCIOLO IN PIU’ ALLE BANCHE ….. , FACENDO UTILIZZARE IL BANCOMAT ANCHE PER PAGARE UN CAFFE’ (ECCEZION FATTA PER COLORO CHE VENDONO LA LEGNA IN ALTA MONTAGNA DOVE NON POTRA’ MAI ARRIVARE UNA LINEA ADSL PER IL POS …. E SIMILI)

Infatti una correzione alla manovra parla di una “IMPORTANTE CORREZIONE” (CREDIAMO INEVITABILE), dove l’obbligo di accettare il pagamento elettronico “non sussiste” «nei casi di oggettiva impossibilità tecnica» (come nell’esempio che ci siamo permessi di fare …. sopra) .

Per ridurre le commissioni sotto i 5 euro è prevista l’applicazione del Regolamento Ue,  entro il primo febbraio 2016.

Crediamo assolutamente possibile che questo governo esperto di marketing, che butta fumo negli occhi a chi non conosce i messaggi subliminali, hanno buone possibilità di diventare il peggiore della storia.

FA USCIRE INFATTI LE NOTIZIE DICIAMO BUONE, E NASCONDE QUELLE NEGATIVE…

C’E’ DA DIRE PERO’ CHE LA PACCHIA E’ FINITA PER RENZI, E COMPAGNI DI MERENDE, COMPRESI GLI ALTRI PARTITI.

ORA CI SIAMO NOI COMMERCIALISTI CHE VIGILEREMO SU COSA FANNO O COSA NON FANNO A DANNO DI COLORO CHE NON SONO AGGIORNATI.

Rottamazione Equitalia: i rischi

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Dietro la rottamazione delle cartelle di pagamento di Equitalia e altri enti concessori, si nascondono mille rischi; ed inoltre nella maggioranza dei casi la rottamazione non è conveniente.

Lo è sicuramente per chi ha dei piccoli debiti, come cartelle di pagamento di importo moderato, oppure ha già perso il ricorso in commissione tributaria.

In tutte le altre ipotesi è consigliabile preventivare  con precisione la somma che realmente si risparmierà con la rottamazione ….

Infatti se da una parte è vero che con la rottamazione si ottiene un risparmio delle sanzioni e degli interessi sulle cartelle  non sempre questo abbattimento è di importo talmente elevato da decidere di aderire …. ed è altrettanto vero che il debito post rottamazione andrà pagato entro 14 mesi dalla comunicazione dell’ente esattore, di cui il 70% nel 2017 e il 30% nel 2018, senza possibilità di non accettazione, da parte del contribuente.

Facendo un semplice caso pratico, molto diffuso, se il contribuente ha in corso una dilazione di pagamento ordinaria a 72 o 120 rate mensili. e richiede la rottamazione, nel caso non riesca a versare tutte le rate comunicate dall’Ente decadrà dal beneficio, non solo dalla rottamazione ma anche della vecchia rateizzazione ordinaria. E la decadenza si avrà anche per un solo giorno di ritardo indicato nel piano di ammortamento ricevuto.

Come tutti sanno il contribuente avrà di tempo fino al 31 marzo 2017 per inoltrare l’istanza, mentre Equitalia dovrà inviare il piano di rateizzazione entro il 31 maggio 2017 ai contribuenti che vi hanno aderito.

Non potendo sapere a priori l’esatto importo da pagare, se questo, come comunicato da Equitalia non sarà conveniente, non potrà essere rifiutato e continuare a pagare con la vecchia dilazione. IN QUESTO CASO DECADE DA OGNI BENEFICIO ED E’ TENUTO A PAGARE TUTTO UNA TANTUM CON IL RISCHIO CONCRETO DI ISCRIZIONE IPOTECARIE E FERMI AMMINISTRATIVI IN UN BATTIBALENO.

In ultimo, quindi, si consiglia di aderire solo quando la somma da risparmiare è molto importante rispetto al totale, e per saperlo SARA’ necessario affidarsi ad esperti che potranno elaborare  preventivamente il calcolo della somma che si andrà ad abbattere per poi decidere anche in base alle proprie possibilità se aderire alla rottamazione o continuare a pagare come fino ad oggi”.

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