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Voluntary disclosure: la Svizzera non garantisce anonimato.

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Regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero non in regola con il Fisco. Voluntary disclosure che per i detentori di fondi non dichiarati in Svizzera diventa un’operazione necessaria e senza anonimato.

A quanto pare il trattato (che ci apprestiamo a sottoscrivere con gli elvetici) non prevederà l’anonimato in ottica della voluntary disclosure oggetto del DL appena varato dall’esecutivo.

Il Ministro Fabrizio Saccomanni in visita alla Confederazione elvetica, ha dichiarato che il DL “voluntary disclosure” è perfettamente in linea con la programmazione internazionale e con il trattato da sottoscrivere con la Svizzera.

Secondo il Ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni nella convenzione Italia-Svizzera non sarà previsto l’anonimato dei possessori di capitali detenuti nelle Banche elvetiche nè una sanatoria amministrativa e penale per quei soggetti che hanno evaso il fisco italiano.

Il  DL  appena approvato dal Consiglio dei Ministri della  voluntary disclosure, secondo Saccomanni non è emendabile ai fini della conversione in legge, per chi aspetta di potersi riparare dai danni erariali commessi a carico della nazione.

Atto dovuto al Paese strangolato dalla pressione fiscale: oltre all’evasione, in molti casi “appunto” riparata  in Svizzera, sono state sottratte anche risorse finanziarie alla circolazione interna della moneta, con la detenzione all’estero di tali fondi neri.

Vedremo cosa succederà in Parlamento. Ma non crediamo che il DL  venga convertito in Legge senza che i diretti interessati non facciano pressione per una sanatoria.

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