Se Obama non riesce a strappare al CONGRESSO, entro il 17 ottobre 2013,  l’approvazione dello sforamento dei 16.000 miliardi di dollari di debito pubblico massimo, dal giorno dopo, gli USA sarebbero in default non potendo emettere nuovi titoli. Obama preoccupato ha dichiarato “sarebbe una catastrofe” e noi aggiungiamo “MONDIALE”.

Preoccupata la Cina che possiede gran parte dei titoli USA, ma il default degli States (improbabile) porterebbe ad un effetto cascata anche sulle debolissime economie europee come quella del nostro Paese.

Il governo CINESE è il maggiore creditore estero degli USA, possedendo circa 1280 miliardi di dollari in titoli americani. Ha dichiarato il primo ministro Zhu “Speriamo che gli Stati Uniti abbiano capito le lezioni”,  riferendosi allo stallo che nel 2011 portò al primo downgrade della storia degli Stati Uniti.

Il blocco a Washington è evidente e  continua  il braccio di ferro con i Repubblicani. La Casa Bianca ha appoggiato la proposta di legge presentata dai senatori democratici con cui si innalzerebbe il tetto del debito per un solo anno, quale periodo provvisorio per uscire dalle incertezze economiche e dei mercati.

La capitale è travolta dalla tempesta anche metereologica ed Obama ha visitato la sede della Protezione Civile americana, dove ha ringraziato i 100 richiamati al lavoro senza percepire nessuna paga per far fronte alla tempesta Karen che si sta abbattendo tra New York e Washington.

Ci auguriamo che non si concretizzi il default americano, sarebbe un riflesso negativo importante per il nostro Paese.

 

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