La Russia del Presidente Putin contro il Premier turco Erdogan

La Russia del Presidente Putin, già dopo l’abbattimento del loro Jet TU24, nei cieli al confine tra la Siria e la Turchia, a seguito di un presunto sconfinamento, ad opera delle forze armate di Ankara, aveva duramente protestato col governo del premier turco Erdogan, definendo la loro azione una “coltellata alla schiena” e insinuando una connivenza tra il governo turco e i terroristi dell’Isis. La notizia “bomba” di queste ore è l’esibizione da parte del Presidente russo Putin, di prove che dimostrerebbero il vero coinvolgimento del premier Erdogan, e di suoi parenti, a business con l’Isis, per un valore di oltre 2 miliardi di dollari all’anno riguardante il commerci odi petrolio tra il sedicente Stato Islamico e la Turchia.

Nella ultime dichiarazioni, Putin ha minacciosamente dichiarato che “chi pensa che la Turchia se la caverà solo con sanzioni di tipo economico per l’abbattimento del loro aereo, si sbaglia di grosso”. Questa delicata situazione non giova a una unione solidale nel combattere il terrorismo islamico ma certo è che questo presunto doppiogioco turco, si unisce alle voci di una doppia faccia anche di altri Paesi, soprattutto dell’area araba, sul cui conto non parrebbe tutto così trasparente, Quali il Qatar e l’Arabia Saudita, alleati degli USA ma sospettati di essere in vari modi finanziatori o di armare l’Isis.. Di sicuro c’è che ha ragione Putin quando sostiene che per battere il terrorismo, l’impegno di una sola nazione non è sufficiente e già la Gran Bretagna ha deliberato l’intervento in Siria e già è iniziata la loro azione, mal’impressione reale è di un approccio piuttosto articolato e disunito dell’UE al problema terrorismo che è la vera emergenza di questi nostri giorni.

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