Il Ministro del Lavoro Poletti interviene al Luiss sulla questione dell’ora-lavoro

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti è intervenuto alla Luiss nella giornata di ieri facendo dichiarazioni molto importanti sull’ora-lavoro, un argomento delicato che non ha suscitato qualche polemica di troppo da parte dell’opposizione, dopo le parole dello stesso Poletti. Il Ministro del Lavoro dell’attuale Governo Renzi ha esordito dicendo che immaginare un contratto di lavoro che non abbia come unico riferimento l’ora-lavoro, ma avere una misurazione dell’apporto dell’operato del lavoratore. Poletti ha continuato dichiarando che la misurazione ora-lavoro è ormai uno strumento antico e spesso frena tutti gli elementi di rinnovamento, dove il lavoro con la nuova tecnologia che si ha a disposizione può guadagnare molti metri di libertà. Giuliano Poletti ha poi concluso il suo intervento dichiarando che qualcuno ha frainteso le sue parole sull’impegno dei giovani nel trovare un lavoro. Il Ministro ha detto di non avere mai pensato che i tanti giovani italiani non siano impegnati, definendoli “Bamboccioni”. Secondo Poletti il tema è l’approccio culturale anche perché l’età media in Italia molto avanzata riduce le opportunità di trovare un lavoro con contratto.

Immediata è stata la risposta della leader della CGIL Camusso che ha dichiarato cose non certo positive per l’attuale Ministro del Lavoro facendo intendere al diretto interessato che è arrivata l’ora di finire di scherzare sull’argomento del lavoro e che bisogna ricordarsi che la maggior parte dei lavoratori effettua una professione molto faticosa. La Camusso ha infatti sottolineato il tanto impegno dei vari lavoratori che operano nelle catene di montaggio, negli ospedali, nella raccolta nelle campagne, sottolineando che è ormai giunto i tempo di salvaguardarle tutte. Brusco quindi il botta e risposta tra Poletti e la Camusso, che oltre alle risposte dell’opposizione non certo positive, è andata contro il Ministro del Lavoro. Una situazione in Italia, quella relativa al lavoro, che non si riesce a risolvere soprattutto dopo che la crisi ha colpito qualche anno fa l’Italia.

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