Le clausole di salvaguardia scatteranno a partire dal prossimo 1° gennaio 2019: ciò provocherà l’aumento dell’Aliquota Iva ordinaria e agevolata e continuerà ad incrementare per i prossimi anni venturi fino ad arrivare al 25% e al 13% tra il 2020 e il 2021.

Aumento Aliquota IVA ordinaria ed agevolata: Cosa scatterà dal 2019?

Se la Legge di Bilancio 2018 ha messo a disposizione circa 15 miliardi di euro per bloccare le clausole di salvaguardia per soli 12 mesi, con lo scattare del 2019 sarà inevitabile l’aumento dell’IVA e riguarderà tutti i beni di uso quotidiano.

Quali conseguenze porterà l’incremento IVA? Conseguenze sicuramente negative che impatteranno sul potere d’acquisto delle famiglie italiane e sulle tasche dei consumatori, una contrazione dei consumi a livello di Sistema Paese e conseguenze negative rilevanti per il sistema delle imprese.

Uno scenario tutt’altro che ottimistico, anzi piuttosto negativo e grigio: non c’è di certo da stare allegri visto che si prevede che l’aliquota Iva ordinaria aumenterà al 25% nell’anno 2021 e quella agevolata passerà al 13% nell’anno 2020.

Aliquota agevolata: dal 10% all’11,5% nel 2019

L’aliquota agevolata passerà dall’attuale 10% all’11,5% con lo scattare del primo gennaio 2019 e passerà al 13% nel 2020: per ora questo è lo scenario inevitabile.

Quali saranno gli effetti per i consumatori? Aumenterà il prezzo dei principali beni alimentari come lo zucchero, il latte e uova. Inoltre, sarà più oneroso sostenere le spese per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sui propri immobili.

Infine, l’aumento dell’aliquota agevolata impatterà enormemente sulle utenze domestiche dato che la stessa è dovuta sulle bollette di luce e gas: dunque, tutta la collettività dei contribuenti e cittadini italiani dovrà inevitabilmente fare i conti con l’aumento dell’IVA.

Aliquota IVA Ordinaria: dall’attuale 22% al 25% entro il 2021

Ancora più paura farà l’incremento dell’Aliquota Iva Ordinaria che dall’attuale 22% passerà al 24,2% con lo scattare del primo gennaio 2019 e passerà successivamente al 25% a partire dal 2021.

Una previsione questa che avrà conseguenze devastanti e negative sugli acquisti dei beni di lusso, prodotti di abbigliamento, accessori, scarpe, borse, prodotti di informatica e tecnologici, prodotti di make up, fragranze, toelettatura, cosmetica, etc.

Insomma uno scenario questo che allarma sempre di più la collettività ed il mondo delle imprese con il timore che i consumi e gli acquisti, già in crisi, potrebbero ulteriormente subire un calo.

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