Inutile ricordare che il prossimo martedì 16 marzo 2016 le società di capitali (in genere) sono tenute al versamento della tassa vidimazione libri sociali.

La tassa vidimazione libri sociali interessa le SPA, LE SRL, LE S.A.P.A.  le società consortili A.R.L., anche con soci pubblici come i consorzi acquedotto, ed ogni altra compagine che svolge  (o potrebbe svolgere) attività commerciale, anche se in liquidazione o sotto procedura concorsuale.

Ad eccezione delle società di persone e le ditte individuali quasi tutti sono tenuti al versamento, tranne le società fallite.

Quindi anche le società in liquidazione ordinaria o sottoposte a procedure concorsuali in corso.

L’onere tributario assolve alla numerazione dei libri obbligatori.

In effetti si tratta di un forfait con cui le società danno validità ad ogni libro obbligatorio che deve tenersi per legge.

La tassa vidimazione libri sociali in effetti è una tassa inutile, un modo con cui spillare soldi  ai contribuenti che non è correlato alla propria capacità contributiva.

Infatti dopo aver versato la tassa vidimazione libri sociali si è comunque tenuti al bollo per istituire il libro giornale (da euro 16) ogni 100 fogli, mentre le società di persone 32 euro ogni 100 fogli.

Per questo si può affermare con ineluttabile certezza che la tassa va pagata (a pena di sanzione) ma è una tassa iniqua, perchè colpisce due volte l’obbligo di numerazione dei libri obbligatori, e anche quelle società che sono di fatto senza attività che aspettano solo il decreto di fallimento.

E’ un modo per dire ai contribuenti di versare somme che occorrono per far funzionare la macchina statale, un adempimento doppio, necessario a ripianare i conti distorti di uno stato distorto.

Qui potrete leggere la norma per evitare errori.

 

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