Le politiche economiche attuate dal nostro Paese negli ultimi 15 anni, sono stato pressoché sterili.
Aumenti del Pil, non superiori a 1-2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Un debito pubblico abnorme, sorto negli anni subito precedenti a mani pulite. Una cultura politica che trovava il suo massimo sostegno all’economia quando faceva assistenzialismo clientelare.

Nel boom della crisi del 2009 e sino ad oggi, chiaramente uno Stato come il nostro che già non riusciva ad esprimere la massima produttività, in quanto appesantito da un sistema politico obsoleto e assolutamente non incline a innovare con nuove idee, ha avuto grossi problemi dal punto di vista finanziario, tanto più che essere entrato nella moneta unica costituiva un aggravante della crisi interna e non una prerogativa positiva, dopo aver goduto dal 2002 al 2009 di minor interessi sul debito pubblico.

regimeminimiOggi serve più che mai “la discontinuità nelle idee politiche ed economiche” più volte richieste dal maggior giornale economico e finanziario nazionale che è “il sole 24 ore”.

Idee come quelle del M5S o altri che in un certo qual modo vanno in quella direzione, cioè verso la discontinuità, ma che purtroppo non hanno le coperture finanziarie certe.

Idee economiche che dovranno nascere come funghi se vogliamo uscire dall’impasse molto pericoloso in cui ci siamo cacciati.

A tal proposito Vi proponiamo il programma dell’Associazione civile per la politica dell’Agire, che potrete leggere cliccando qui.

 

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