domenica, Maggio 19, 2024
Home Blog Page 362

Verifica fiscale: l’Agenzia delle Entrate ha inviato 191mila avvisi di anomalia negli studi di settore.

0
191mila sono i contribuenti che hanno ricevuto o riceveranno la “comunicazione” di anomalie negli studi di settore, presentati in occasione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2010 – UNICO/2011.

Trattasi di ANOMALIE derivanti da incoerenze nei dati indicati “rispetto a quello che prevede il proprio studio di settore” come ad esempio “la poca rotazione del magazzino” o l’incidenza dei costi residuali (oneri diversi) sui ricavi superiore al doppio della soglia minima”, fino alla semplice “mancata indicazione del valore dei beni strumentali”.

Si dovranno preoccupare della comunicazione anche quei contribuenti che sono risultati congrui agli studi di settore, che come recita la lettera, potrebbero essere ugualmente oggetto di verifica fiscale.

In ogni caso sono tante le cause reali esistenti all’interno dell’azienda che potrebbero aver prodotto tali «discrasie rispetto alle medie di settore» o anomalie, spesso fisiologiche all’attività svolta.

  1. «Ad esempio “la scarsa rotazione del magazzino” è un fatto normale per un’attività commerciale che ha intenzione di chiudere tra qualche anno».

 L’Agenzia delle Entrate quindi, anche quest’anno, ha inviato ai contribuenti la comunicazione riguardante le anomalie riscontrate negli studi di settore allegati ad UNICO/2011, invitandoli a sistemare tali incongruenze al fine di evitare una verifica fiscale.

Tali controlli, comunicazioni e verifiche sugli studi settore potrebbero riguardare sia «chi ha presentato il modello con dati inesatti»,  sia chi non «lo ha presentato affatto» pur essendovi obbligato.

L’Agenzia delle Entrate con la circolare sugli studi di settore n. 30/E del 2012, ha chiarito che tali comunicazioni di anomalia hanno lo scopo di avvisare il contribuente di eventuali comportamenti fiscali non corretti, e per i quali potrebbero essere iscritti nelle liste di controllo di quei soggetti da sottoporre a verifica fiscale.

Infatti nella comunicazione l’Amministrazione finanziaria fa presente che qualora le stesse anomalie siano riscontrate anche nel modello UNICO/2012 il contribuente verrà inserito in apposite liste selettive utilizzate APPUNTO per le verifiche fiscali.

COSA FARE.
Il contribuente ricevendo tale comunicazione di anomalia, intanto non deve farsi prendere dal panico, perché il tenore letterale dell’avviso è abbastanza perentorio, nel senso che lo stesso da quasi per assunto l’erronea compilazione degli studi di settore.

Di fronte a tale comunicazione infatti il contribuente ha diverse scelte:

  • Qualora si renda conto che il rilievo dell’Ufficio sia corretto e l’incoerenza sia effettivamente causata da un suo comportamento scorretto, dovrà subito attivarsi affinchè la stessa anomalia non si ripeta nel 2012.
  • Qualora invece lo stesso ritenga di non aver tenuto alcun comportamento scorretto ma di aver dichiarato esclusivamente «dati corretti» potrebbe ignorare completamente la comunicazione, già sapendo che in caso di verifica ha tutte gli elementi per difendersi e spiegare le anomalie.
  • Nel caso in cui invece il contribuente  pur ritenendo di essere nel giusto non voglia imbattersi in una verifica fiscale potrà utilizzare l’apposito software “anomalie studi di settore” (prelevabile nella sezione software del sito: www.agenziaentrate.gov.it) e rispedirlo telematicamente  all’Agenzia delle Entrate, spiegando (nei moduli previsti dal software)   i motivi di tali incongruenze. (Scelta consigliata soprattutto nel caso in cui la stessa incoerenza si ripeterà pedissequamente anche per il 2012).

Tagli alla farmacie: perdita di 20.000 posti di lavoro. Serrata per il 26 luglio.

0

Il Presidente di Fedefarma Annarosa Racca ha denunciato il grave danno economico che i suoi aderenti e l’intero indotto subiranno dai tagli operati dallo Spending Review nel comparto farmaceutico.

Indetta una serrata per il 26 di luglio, quando i rappresentanti di Federfarma manifesteranno a Montecitorio.

Il Presidente Racca ha rappresentato quali saranno le perdite dell’intero indotto per i tagli alle FARMACIE:

  • Perdita di 20.000 posti di lavoro per le 18mila farmacie aderenti all’Associazione;
  • 40.000 euro di minori ricavi all’anno, non conseguiti, per ogni Farmacia. 
  • Abbassamento del tetto di spesa farmaceutica territoriale
    dal 13,3% attuale all’11,5%. 

Su quest’ultimo punto ha ribadito il Presidente Racca che «già in settembre i soldi saranno finiti».

La nostra opinione è che ogni comparto della struttura economica del nostro Paese si sta impoverendo, “questa è una vera e propria guerra”, dalla quale si sta cercando di uscire vivi … non su di una panfilo da crociera.

Ci preoccupano molto  “i 20.000 nuovi disoccupati” che scaturiranno dai tagli alla spesa farmaceutica, ci preoccupano molto meno, in tutta onestà  i  40.000 euro di perdita di ricavi dei farmacisti.

Lavoro edile: il Ministero ha diramato le istruzioni per scovare i falsi lavoratori autonomi.

0
Il Ministero del Lavoro per contrastare i falsi lavoratori autonomi nel campo edile, ha diramato una circolare che fissa i paletti per determinare se una collaborazione di lavoro autonomo effettuato per un’altra ditta sia il modo per raggirare un rapporto di lavoro subordinato, evadendo contribuzione e disattendendo alle norme sulla sicurezza sul lavoro per i lavoratori subordinati.

Il Ministero ha puntualizzato quali sono i requisiti minimi affinché un lavoratore edile autonomo sia considerato in regola e non celi un rapporto di lavoro subordinato nei confronti del committente (impresa maggiore): 

  • Si considera lavoratore autonomo la persona fisica che esegue la propria opera (per conto di un’altra impresa edile) senza vincoli di subordinazione; 
  • Il lavoratore che esegue l’opera (per conto del committente) con propria partita IVA ed iscrizioni camerali e contributive deve dimostrare di possedere la necessaria dotazione strumentale inerente l’attività lavorativa che svolge, al fine di poter esercitare la propria attività in maniera organizzata ed autonoma;
  • Dimostrare che l’opera che il lavoratore autonomo svolge per un’altra impresa (di regola più grande) è limitata ad una operazione temporalmente definita e non continuativa su più cantieri.
Nel caso gli ispettori del Ministero del Lavoro riscontrino gli estremi per il disconoscimento di lavoro autonomo, contesteranno all’impresa committente le violazioni in materia di rapporto di lavoro, celato sotto forma di impresa individuale autonoma, con imputazioni di notevoli sanzioni per lavoro nero e mancata ottemperanza alle norme sulla sicurezza sui luoghi lavoro.

Cedolare secca: sanabile la raccomandata omessa. Cirdolare 20/E/2012.

0

La circolare dell’Agenzia delle Entrate n 20/E del 4 giugno 2012 ha previsto una sanatoria per coloro che titolari di contratto di locazione al 7 maggio 2011, pur avendo optato per la cedolare secca,  hanno omesso di inviare al locatario la necessaria raccomandata PER LA CEDOLARE SECCA.
Tali soggetti potranno ancora sanare l’omissione inviando AL LOCATARIO la raccomandata entro il 1° ottobre 2012, a pena di decadenza dell’opzione, che in tal caso significherebbe assoggettare il canone annuo di locazione alla normale imposizione IRPEF per scaglioni, anziché sfruttare l’aliquota secca separata del 21% sull’affitto percepito indipendemente dagli altri redditi conseguiti con i quali non ci sarebbe cumulo.

Deducibilità auto: dal 1° gennaio 2013 è possibile dedurre solo il 27,50%.

0

Pubblicata in G.U. in data 3-7-2012 la Legge n°92 del 28-6-2012 recante «disposizioni in materia di Riforma del mercato del Lavoro».

Commentiamo le novità fiscali contenute nella Legge sopra citata, riguardanti principalmente la stretta sulla deducibilità degli autoveicoli ad uso promiscuo:

  • le spese di acquisto e manutenzione delle auto e moto, utilizzate promiscuamente all’attività di impresa o professione, saranno deducibili nella misura del 27,50% e non più del 40% (del TOTALE sostenuto) ai sensi dell’art. 4 comma 72 lett. a).
  • le spese inerenti le auto e moto concesse in uso promiscuo ai dipendenti saranno deducibili nella misura del 70% e non più del 90%. (art. 4 comma 72 lett. b)).
Le nuove regole fiscali che daranno “un’altro giro di vite” al mondo imprenditoriale e professionale saranno applicabili dal periodo d’imposta successivo a quello di entrata in vigore della nuova Legge, ossia dal 1° gennaio 2013.

Fitto case: stretta tra IMU e diminuzione della detrazione dal 15 al 5% dal 2013.

0

STRETTA SUGLI IMMOBILI: AUMENTA L’IMPONIBILE IRPEF E DI CONSEGUENZA LE TASSE SUI CANONI DI LOCAZIONE, L’UNICA SCAPPATOIA SAREBBE OPTARE PER LA CEDOLARE SECCA MA NON TUTTI POSSONO FARLO.

Dopo il danno (IMU) “la beffa…”  la detrazione IRPEF forfettaria del 15 % sui canoni di locazione, dal 2013 scenderà al 5% e quindi sarà imponibile, ai fini dell’Imposta, il 95% del canone percepito e non più l’85%.

Per fare un esempio, mentre sino ad oggi su un affitto annuo percepito di euro 10.000,00 l’imponibile fiscale era pari ad euro 8.500,00, dal 2013 per lo stesso canone percepito di euro 10.000,00 l’imponibile fiscale sarà pari ad euro 9.500,00. Chiaramente il maggior imponibile del 10% sull’affitto dovrà essere calcolato sullo scaglione di reddito del singolo contribuente per verificarne la reale entità.

Insomma su chi fitta gli immobili una bella stretta fiscale tra IMU e la riduzione della detrazione del 15%.


Ricordiamo che gli scaglioni e le aliquote IRPEF sono:

  • fino a 15.000 il 23%.
  • da 15.000 a 28.000 il 27%.
  • da 28.000 a 31,000 il 38%.
  • da 31.000 a 55.000 il 41%
  • da 55.000 a illimitato il 43%

Tutto ciò per effetto dell’art. 4 co. 74 della Legge 92/2012 riguardante la Riforma del Lavoro, che ha modificato l’art. 37 comma 4-bis del T.U.I.R. al fine di recuperare risorse per la stessa riforma.

Facciamo un esempio calcolando tutte le imposte da pagare su di un immobile ceduto in locazione nell’anno 2011 e le imposte INVECE da pagare per il 2013 presupponendo un canone di locazione di euro 10.000 annui; ciò al fine di  verificare quanto resta effettivamente in tasca al locatore, ipotizzando uno scaglione medio  IRPEF del 27% ossia fino a 28.000 euro di reddito complessivo.

Facciamo l’ipotesi che la rendita catastale dell’immobile sia di euro 500,00.

ANNO 2011

ICI da pagare con un’aliquota comunale al 7 per mille = 500 + 5% x 100 x 7/1000 = euro 367,50.

IRPEF da pagare solo sui canoni percepiti = 10.000 – 15% = 8.500 x 27% (da 15.000 a 28.000) = euro 2.295,00 annui.
In tasca al locatore nel 2011 restavano netti = 10.000 – 367,50 – 2295,00 = euro 7.337,50

ANNO 2013
IMU da pagare (sempreché non venga aumentata) pari allo 0,76% attuale = 500 + 5% x 160 x 0,76% = euro 638,40.
IRPEF da pagare solo sui canoni percepiti = 10.000 – 5% = 9.500 x 27% (da 15.000 a 28.000) = euro 2.565,00 annui.
In tasca al locatore resteranno netti = 10.000 – 638,40 – 2.565,00 = euro 6.796,60.

Una differenza di minor incasso netto di euro 540,90.

L’unica scappatoia potrebbe essere la cedolare secca (opzione che però può essere praticata solo per gli immobili ad uso abitativo),  anche se con un reddito basso risulta praticamente poco conveniente.  

IVA su locazioni e compravendite immobiliari: Il Decreto sviluppo ha modificato la precedente normativa.

0

REINTRODUZIONE del REGIME IVA OBBLIGATORIO per le Cessioni e le Locazioni di immobili.

Il Decreto Sviluppo. del 22-6-2012 n. 83 oltre alle misure per il rilancio dell’economia, ha modificato la normativa riguardante l’assogettamento ad IVA delle CESSIONI E LOCAZIONI di immobili.

1, LOCAZIONI.
1.1 Locazioni di immobili ad uso abitativo.
Introdotto in particolare un nuovo sistema di esenzione dell’IVA per le locazioni di immobili residenziali, con la possibilità, però, per il locatore, di optare per l’imponibilità IVA durante la stipula del contratto di locazione, quando tali operazioni siano poste in essere dalle  imprese costruttrici degli immobili (oggetto di locazione) o abbiano ad oggetto fabbricati con destinazione “housing sociale”.   

1.2 Locazioni di immobili ad uso strumentale.
Le locazioni di immobili ad uso strumentale sono invece imponibili IVA SOLO quando il locatore sia un soggetto IVA, ed eserciti in contratto l’opzione per la sua imponibilità ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

1. CESSIONI di Immobili.
1.1  Cessioni di immobili ad uso abitativo.
Per le cessioni di immobili residenziali vige l’esenzione dall’IVA, ad eccezione della sua imponibilità quando le stesse siano effettuatate dalle imprese costruttici entro i cinque anni dalla data di ultimazione dei lavori;

Le medesime imprese costruttrici potranno invece optare per l’esenzione IVA solo dopo i 5 anni dalla “data di ultimazione dei lavori”. 

1.2  Cessioni di immobili ad uso strumentale.
 Le cessionu di fabbricati strumentali usufruiscono dell’esenzione IVA, ad eccezione di quelle poste in essere dalle imprese costruttrici  (dei fabbricati oggetto delle compravendite) se esse avvengono entro i 5 anni dalla ultimazione dei lavori e se l’acquirente indipendentemente dalla sua soggettività IVA (impresa o privato) eserciti nell’atto notarile l’opzione per l’applicazione dell’IVA e non voglia usufruire dell’esenzione.

QUESTE LE MODIFICHE RISPETTO AL PRECEDENTE REGIME DISPOSTO dal DL 223/2006.

Pubblico impiego: da licenziare il 20% dei dirigenti e il 10% degli impiegati.

0
Ormai non è più un tabù: avere un posto fisso non è una sicurezza neanche se si è dipendenti dello Stato.
Infatti il Decreto sullo Spending Review ha previsto una consistente anche se graduale dimimuzione delle piante organiche del pubblico impiego delle amministrazioni statali.

Secondo la relazione illustrativa che accompagna il decreto sarebbero 24000 gli esuberi totali di personale del Pubblico Impiego di cui 5600 nell’amministrazione centrale, 13000 negli enti locali e 5400 in altri enti pubblici.
Il problema dell’uscita (speriamo soft) si porrebbe peró solo per 16.000 unitá in quanto 8000 dipendenti aavrebbero già maturato il diritto al pre-pensionamento.

Secondo i calcoli del Governo, nel Pubblico Impiego, dovrebbe essserci un surplus di forza lavorativa (da eliminare) del 20% per i dirigenti e del 10% per gli impiegati come stabilito in decreto. 

I dipendendi a rischio sono siano quelli in forza alle amministrazioni centrali che in quelle periferiche.

In ogni caso è stato prevista un’uscita morbida per i dipendenti in esubero:

  • i dipendenti che hanno compiuto 60 anni andranno a casa percependo un’indennità pari all’80% dello stipendio e fino alla pensione. 
  • i dirigenti che hanno maturato 42 anni di contribuzione (41 per le donne) andrebbero subito a riposo.

Queste alcune delle ipotesi dei criteri da utilizzare per dismettere il pubblico impiego.

Insomma tagli e solo tagli.
In questa operazione di dimagrimento della Pubblica Amministrazione ci auguriamo che il Governo usi il bisturi e non la mannaia.
Non vorremmo che impiegati validi si vedano all’uscita ed impiegati inetti rimangano al loro posto.

Entrate IVA in calo nonostante l’aumento dal 20 al 21%.

0
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze fa sapere che nel periodo 1° gennaio – 31 maggio 2012  le ENTRATE IVA hanno registrato una diminuzione dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-466 milioni) nonostante l’aumento di un punto percentuale (DAL 20 AL 21%) in vigore dal 17-09-2011.

Le altre imposte indirette invece, nello stesso periodo e nel loro complesso hanno registrato una maggiore ENTRATA di 2,96 miliardi.

La minore entrata IVA è stata attribuita parzialmente ad una diminuzione e stagnazione degli scambi interni dovuta alla crisi (-2,1) e per un’altra parte alla maggior IVA sul prelievo in riguardo alle importazioni.

In ogni caso, riteniamo che la pressione fiscale a certi livelli (così insostenibili)  inneschi una maggior evasione fiscale.
Scongiuramo quindi altri aumenti dell’IVA.

Spending review: locazioni allo Stato senza ISTAT.

0
Dal Decreto Spending Review arriva per tre anni il blocco degli aumenti ISTAT dei canoni di locazione per gli immobili locati allo Stato, alle Regioni, alle Province e agli Enti Locali, a fini istituzionali.
Prevista chiaramente la facoltà per i  proprietari di recedere dal contratto. 

E’ stata anche introdotta la norma che favorirà (un anno prima della scadenza) l’avvio della rinegoziazione dei contratti di locazione passivi da parte dello Stato. Si tratta degli affitti della Pubblica Amministrazione per gli immobili ad uso ufficio di proprietà privata.

La rinegoziazione avrà lo scopo intanto di verificare preventivamente la reale esigenza della locazione, ed in secondo luogo di raggiungere l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica per locazioni di almeno il 15% rispetto ad oggi,  sempreché lo Stato ne abbia la disponibilità finanziaria.