Sembra che il job act sia proprio adatto per casa FIAT. Senza il pagamento  dei contributi aumentano i margini di profitto.

La casa torinese infatti ha la possibilità di produrre auto a basso costo, senza pagare i contributi per 3 anni, sui neo assunti, e senza vincoli di licenziamento, quando non ne avrà più bisogno.

Ai 1500 assunti ad inizio anno presso lo stabilimento di Melfi se ne aggiungono altri 1000 annunciati ieri.

Questo mentre aumenta la contribuzione Ivs per artigiani e commercianti.

Insomma coloro che sono senza lavoro, non sono incentivati a mettersi in proprio e imparare una professione che gli garantisce il lavoro a vita, ma sono avviati a un lavoro che resta precario, ma che per le grosse aziende vuol dire lucrare di piú senza contributi e senza fastidi di licenziamento.

L’assenza di contributi per i neo assunti che prevede il job act di Renzi, sembra più essere un modo per aumentare i margini delle multinazionali che un inserimento stabile dei giovani nel mondo del lavoro.

I lavoratori poco qualificati (quelli più deboli) non avranno modo di restare in azienda, dopo i tre anni,   una volta scaduto il regime favorevole che permette di assumere lavoratori a tempo pieno con tre anni in assenza di aggravio di contributi.

I costi per la loro formazione sono bassi, di conseguenza bassa è anche la convenienza a trattenerli dopo i tre anni.

Se non siete d’accordo con me mi farebbe piacere conoscerne il motivo.

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