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Feltri cosa direbbe a Renzi per la riforma del senato?

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Riportiamo una sintesi del commento di Vittorio Feltri in merito alla Riforma del Senato e cosa ha scritto rivolgendosi al premier: “Caro Renzi cerchi di non peggiorare la situazione già sufficientemente ripugnante “.

Matteo Renzi dice e ripete: “dobbiamo approvare la riforma del Senato” ma per andare dove? La risposta non c’è! ma possiamo desumerla dai suoi «previsti normativi».

“Renzi” vuole che la Riforma del Senato non preveda più i 315 senatori eletti direttamente dal popolo, bensì solo rappresentanti di Regioni e Comuni. Per questi – attenzione – non è previsto alcun compenso, forse un piccolo rimborso spese.

Ma nel caso “il premier venisse accontentato” e la riforma del senato andasse in porto, «chi sarebbe così stupido da ambire al nuovo seggio di senatore senza soldi?» Con i costi di permanenza altissimi nella capitale? E per giunta senza contare nulla?

Per i nuovi senatori l’unica aspirazione sarebbe sedere alla nuova camera (senza danari e senza fare nulla di incisivo) per approfittare della situazione,  mettendo le mani in pasta, e sistemando i cavoli propri o quelli del proprio Comune. Una pratica che di solito riesce.

L’unica soluzione – come dice Feltri –  è chiudere Palazzo Madama, o trasformarlo in un grande albergo. Diversamente meglio lasciarlo com’è,  almeno già si sa quali sono i problemi da affrontare e risolvere!

Attuare delle modifiche all’assetto organizzativo attuale, solo per dire al mondo “sono riuscito a varare la riforma del senato” non va, chieda un giocattolo e glielo faremo avere. Spieghiamo a Matteo Renzi che non può avere quello che vuole! Sarebbero solo grane, senza oltretutto diminuire le spese di gestione.

Quindi, caro Renzi visto che non esiste un senso logico alla tua riforma del Senato,  ci devi spiegare quello che non riusciamo a capire!

Se il bicameralismo perfetto, complica lo svolgimento delle operazioni legislative, e ti limiti a renderlo asettico, pur mantenendone la struttura, non si capisce dove siano i vantaggi economici?

Le parole di Vittorio Feltri fonte www.ilgiornale.it 24-01-2014 :

«Siamo di fronte a qualcosa di mostruoso, a un gigantesco inganno spacciato per modernizzazione del Paese. Si finge di chiudere una bottega, invece la si tiene aperta e ci si limita a correggere l’insegna, come se ciò bastasse a migliorare la qualità della merce in “vendita”».

Tornando al Senato da lei immaginato, desidero farle presente alcuni problemi che spero non le siano sfuggiti fin qui. Nell’aula verranno cooptati sindaci di importanti città, i quali periodicamente dovranno trasferirsi a Roma per assolvere a compiti supplementari, oltre a quelli assegnati loro dagli elettori. Mi dica, come faranno a caricarsi di tante responsabilità? Riusciranno a dividere il loro impegno tra i Comuni dove sono primi cittadini e la capitale? Da notare che i sindaci saranno costretti a occuparsi, in parte, anche delle attribuzioni sottratte (teoricamente) alle Province. Non le pare, signor premier, di avere creato un sistema amministrativo un po’ troppo complicato e contrario alla semplificazione che lei dice di voler perseguire?

Senta Renzi, non le dico di riposarsi, di non fare nulla. Però, se non le costa troppo, cerchi di non peggiorare lo status quo, già sufficientemente ripugnante.”

da “il giornale on line” 2 aprile 2014.

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